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Dopo la sbornia elettorale le idee restano sempre più confuse

Così come difficile e complesso è il rapporto con il sistema sociale moderno


05/06/2019

di Andrea di Furia

Dopo l’abbuffata elettorale le idee restano sempre più confuse, non aiuta la lettera della Ue a chiarircele né la richiesta di nuove elezioni dell’opposizione. Se pensiamo al nostro rapporto con il sistema sociale moderno la confusione regna sovrana. Oggi più di ieri, e meno di domani.

Una delle più grandi cause di confusione che attualmente ci impedisce di chiarire il nostro rapporto con il sistema sociale moderno è quella che fa coincidere l’Uomo preso a sé stante con l’Uomo all’interno del sistema sociale.

In apparenza sembrano la stessa cosa, ma questo dipende sempre dall’insufficienza di profondità di quel pensiero scientifico concettuale astratto di cui ci serviamo quotidianamente. Pensiero assolutamente inadatto alla profondità della realtà sociale attuale.

Pensiero astratto che, riferito al sistema sociale, fa indiscriminatamente del riflesso sociale dell’Uomo preso a sé il soggetto di tutte e tre le dimensioni sociali: proiettandolo come Consumatore nella dimensione economica, come Cittadino nella dimensione politica e come Persona nella dimensione culturale.

Sempre di uomo si tratta, è il pensiero corrente, ma questa è un’illusione che stiamo da secoli pagando a caro prezzo. Se infatti aggiungiamo l’immagine concreta della realtà sociale al concetto astratto illusorio le cose cambiano considerevolmente.

L’Uomo preso a sé stante, infatti, ci rinvia alla sua immagine ideale, avulsa da qualsiasi contesto. Se pensiamo a noi stessi come rappresentati di ogni uomo/donna presente sul pianeta ecco che ci appare la nostra stessa immagine. Quella che scorgiamo quando ci guardiamo allo specchio.

Se invece pensiamo all’Uomo all’interno del sistema sociale, le immagini cui veniamo rinviati sono 3 e l’una diversa dall’altra: perché non sono l’automatico e illusorio riflesso dell’Uomo nelle tre dimensioni sociali, ma si modificano in funzione dell’habitat dimensionale specifico.

Il sistema sociale infatti è composto dalle tre dimensioni sociali: Cultura, Politica, Economica. E all’interno di ognuna di queste tre dimensioni sociali l’immagine cui veniamo rinviati, e che corrisponde al soggetto stesso della dimensione, è sempre diversa:
a) nella dimensione culturale il soggetto, per cui tutto si fa, è la Persona singola cui è dedicato tutto il sistema scolastico-formativo dalla culla alla tomba;
b) nella dimensione politica il soggetto, per cui tutto si fa, è la Comunità cui è dedicato tutto il sistema giudiziario statale dai diritti ai doveri;
c) nella dimensione economica il soggetto, per cui tutto si fa, è il Territorio cui è dedicato tutto il sistema mercantile della circolazione di merci e servizi.

Quindi, mentre nell’illusione quotidiana tentiamo di prenderci cura di Persona, Cittadino e Consumatore nella realtà concreta dovremmo prenderci cura di Persona, Comunità e Territorio. E se l’immagine di Persona in entrambi i casi sembra coincidere [ma in realtà non coincide] con la nostra stessa immagine nella dimensione culturale, la differenza già si fa grande nella dimensione politica tra le immagini di Cittadino e Comunità; e ancor più grande nella dimensione economica tra le immagini di Consumatore e Territorio.

Risulta buffo considerare che mentre nell’illusione sociale si parla in continuazione di uomo-Persona; uomo-Cittadino; di uomo-Consumatore… nella realtà sociale concreta il sistema diventa sempre più disumano: anticulturale dove si parla di Persona e di Scuola; antipolitico dove si parla di Cittadino e di Stato; antieconomico dove si parla di Consumatore e di Mercato.

Qui già si vede per l’Uomo preso a sé di inizio terzo millennio il rischio concreto di aggravare l’antisocialità del sistema attuale, se continua proiettare unilateralmente in tutte e tre le dimensioni sociali la sua stessa immagine. Tanto da costituire un sistema sociale altrettanto unilaterale: in cui una sola dimensione sociale, anch’essa unilateralmente (=antisocialmente), predomina sulle altre due e le manipola a suo uso e consumo.

Questo sistema antisociale unilaterale a predominanza dimensionale l’abbiamo caratterizzato come Società solida a predominio culturale-educativo (religioso o laico che sia); come Società liquida a predominio politico-statale; Società gassosa a predominio economico-mercantile.

Questa strutturazione unilaterale malsana del sistema fa sì che:

  1. pensando a se stessi come Persona nella dimensione culturale se ne perseguano solo le manifestazioni soggettivamente simpatiche (bulimia di riforme della Scuola/degrado scolastico);
  2. pensando al Cittadino che condivide l’ideologia dei governanti nella dimensione politica si penalizza continuamente la Comunità (bulimia legislativa/corruzione/sprechi)
  3. pensando al Consumatore in senso letterale nella dimensione economica si distrugge il Territorio (speculazioni/cambiamento climatico)

Confusione tra illusione e realtà che determina l'attuale sistema a realizzare la raccolta indifferenziata del sociale tridimensionale (economico, politico, culturale), che rende antisociale qualunque sistema unilaterale (solido, liquido, gassoso)e favorisce le sempre più forti disuguaglianze sociali.

Non è il sistema sociale che ci difetta, è la struttura tridimensionale autonoma del sistema quello che ci manca. E la soluzione positiva delle presenti criticità sociali per l’Uomo preso a sé stante è rispettare, nel sistema sociale, i tre reali soggetti dimensionali (Persona, Comunità, Territorio): lasciando autonomia nella gestione della Persona singola alla Scuola; lasciando autonomia alla Comunità circa la gestione dello Stato; lasciando all’autonomia del Mercato la gestione del Territorio.

È la Società calorica sana ed equilibrata anticonfusione che va realizzata in concreto, oggi, nel sistema sociale. È la raccolta differenziata del sociale tridimensionale (economico, politico, culturale) quello che ci manca.

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