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Il dito sbagliato della Burocrazia tra Governo e Cittadini

Un guasto strutturale sociale che non si vuole affrontare


07/09/2020

di Andrea di Furia

C’è ancora chi pensa che lo Stato democratico esista ancora, mentre è solo una fata morgana: un prestanome per fenomeni che ormai sfuggono dal nostro controllo e che si alimentano da sé in ogni atto della vita sociale. Fenomeni che ci si illude di risanare aggredendone direttamente solo la sostanza, mentre richiedono un deciso intervento a monte: un cambiamento della forma strutturale del sistema stesso.


Pensate ai disgraziati terremotati del 2016 di Amatrice e dintorni cui i principali rappresentanti dello Stato avevano promesso, e promettono ancor oggi, che non li avrebbero abbandonati.

Dopo 4 lunghissimi anni sono ancora tutti  nei container, negli Hotel, presso i propri familiari, occupati a presentare documenti richiesti ad orologeria dalla Burocrazia statale per accedere ai contributi stanziati per la ricostruzione (il 75% dei 3,2 miliardi erogati).

Solo poco più del 3% delle 80mila abitazioni dichiarate inagibili è oggi di nuovo utilizzabile.

Delle 13.948 domande inviate, 8.000 mila giacciono negli uffici speciali per la ricostruzione delle quattro regioni colpite in attesa di essere vagliate, mentre le restanti, già accettate, si dividono tra cantieri in corso d’opera (2758) e lavori terminati (oltre 2500).

Perché questo succede? Perché lo Stato italiano, come si evince dall'ultimo libro di Sabino Cassese Il Buon governo, è un malato terminale di Burocrazia. Qui ad Amatrice, invece di far fare tutto alle popolazioni colpite - che in 6 mesi, arrangiandosi, avrebbero potuto tornare in casa loro e poi sarebbero state comodamente rimborsate – lo Stato ha voluto fare tutto lui.

I Partiti, orgogliosissimi, dicono di essersi mossi sùbito stanziando un mucchio di miliardi in euro (3,2) e grazie al recovery found ne arriveranno ancora molti di più nel 2021… cioè a babbo morto.

Babbo morto che è il sintomo più chiaro del fatto che lo Stato non c’è più, se inteso come efficiente attore autonomo del sistema sociale. Mentre sopravvive ormai solo come inefficiente (in tutto) e dispersiva (di tutto) protesi della Burocrazia statale.

Un’ulteriore prova dell’irresistibile potere maligno della Burocrazia statale, la trovate nel fatto che i lavori di ripristino in quelle zone sono stati bloccati da sei mesi causa le misure anti Cov-Sars-2.

Ancora misure burocratiche comminate indiscriminatamente per tutti su tutto il territorio nazionale: cosa che qui ha avuto solo il senso di aumentare la disperazione delle popolazioni terremotate e di aggravare la salute fisico-psichica, anche in assenza di coronavirus, dei 41.000 sfollati locali.

I quali giustamente inorriditi - per l’inutilità di uno Stato che dichiara solo a parole di provvedere a loro e ne blocca qualsiasi attività autonoma - non sanno ancora capire come questo calvario finirà non appena sarà prodotto il miracoloso vaccino: oggetto del più grande spottone pubblicitario nazionale e mondiale. Ormai l’unica ossessiva occupazione di un Governo che “indemocraticamente” occupa il suo posto.

Gli abitanti di Amatrice e dintorni non lo capiscono, tanto che alcuni esecrabili “non credenti” la religione salvifica dei vari Lorenzin, Conte e Speranza (degli interessi internazionali) hanno il coraggio di protestare con un linguaggio colorito.


Protesta che non è affatto all’insegna di un francesismo sorto da animi esacerbati, ma che è scientificamente più che appropriata, se riflettiamo sul fenomeno “tempi della Burocrazia” con lo sguardo disincantato di Fabrizio Gatti che, su L’Espresso, ha fatto il paragone col terremoto del ’97 nelle Marche e in Umbria: calcolando che rispetto ad allora i tempi di intervento sono aumentati (!) del 366 per cento.

Pensate a quanto si pavoneggia il Governo Conte quando sbava sulla tecnologica velocissima APP IMMUNI (della quale i più ingenui illusi tra noi credono ancora sia fatta per proteggerci dal contagio) e poi viene misurato sull’efficienza reale con un meno 336% rispetto a un quarto di secolo fa: quando già contro la Burocrazia statale e il Governo dell’epoca i disgraziati di allora tiravano i più feroci moccoli da disincanto.

Come nasce questa Burocrazia, pericolosa violenta e coercitiva?

Intanto visualizziamola come il più grave “rifiuto politico” (più della corruzione statale, di cui essa stessa è origine) raccolto da quel cassonetto dell’indifferenziata tridimensionale (economica, politica, culturale) che nel sistema italiano attuale, nella Società liquida a traino politico di oggi, è lo Stato.

Ruolo negativo a cui lo Stato democratico è ridotto da generazioni di Politici incapaci (diversamente da Adriano Olivetti, vedi il suo l’Ordine politico delle Comunità) di coglierne ed eliminare il guasto strutturale antisociale.

Politici tutti impegnati a salire sul treno internazionale delle misure anti-coronavirus e pro-vaccino miracoloso… che a differenza di altre catastrofi del passato non hanno ritenuto di usare questa come vessillo di efficienza politica e amministrativa, ne’ come grande operazione di propaganda partitica secondo il furbesco copione che si è ripetuto tante volte in Italia.

Qui c'è la prima difficoltà da superare per capire il cambiamento in atto.

Va osservato che davvero nel mondo attuale non comandano più gli Stati sovrani, perché a livello planetario la raccolta dei rifiuti sociali tridimensionali le Banche, le Multinazionali e i Fondi spazzatura preferiscono farla nel cassonetto dell’indifferenziata Mercato.

E questa situazione, dal punto di vista strutturale sociale, caratterizza il sistema mondiale attuale come Società gassosa a traino economico.

Passaggio da Società liquida a Società gassosa che non vuol solo dire “sostituzione del cassonetto unico in cui raccogliamo la spazzatura sociale tridimensionale indifferenziata”, ma pure che se nella Società liquida Banche, Multinazionali e Fondi spazzatura erano raccolti tutti nel cassonetto Stato, ora tutti gli Stati nazionali sono raccolti nel cassonetto Mercato.

Vale a dire, e dobbiamo prenderne atto, che tutti i circa 200 Stati sovrani non hanno diritto di pensiero e di azione autonomi: tutto è deciso dalla dimensione economico-finanziaria che, nella sua unilateralità non dissimile da quella precedente statale, è allo stesso modo antisociale.

Errando, i vari sovranismi pensano di dover riacquistare l'autonomia statale: ossia che al Mercato vada risostituito lo Stato come cassonetto unico dell’indifferenziata sociale. Ma così non si risolve nulla.

Serve invece cambiare l’unilateralità strutturale squilibrata del sistema, sostituendola con una diversa equilibrata tridimensionalità.

Serve passare alla Società calorica tridimensionale in cui si pratica la virtuosa raccolta differenziata dei rifiuti sociali economici, politici e culturali. In questo diverso sistema sociale (diverso nella sua strutturazione formale non nei principi e valori sostanziali): solo tutto ciò che è funzione economica va raccolto nel cassonetto Mercato; solo tutto ciò che è funzione politica va raccolto nel cassonetto Stato; solo tutto ciò che è funzione culturale va raccolto nel cassonetto Scuola.

Se vogliamo ridimensionare la Burocrazia, ossia risanare il cancro politico da cui origina il supporto e il benessere di mafie e corruzione, non dobbiamo fare come si fa da decenni: non serve la semplificazione normativa. Serve cambiare il sistema di raccolta dei rifiuti sociali! Solo così il sistema attuale da antisociale squilibrato e malsano ritorna ad essere sociale equilibrato e sano.

Solo dopo istituita la separazione “funzionale” dei tre cassonetti dedicati alla raccolta differenziata tridimensionale, Mercato Stato e Scuola cominciano davvero… a funzionare.

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