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L’Europa non c’è: la globalizzazione ha presentato il conto e l’Italia si è fermata


16/03/2020

di Mario Pinzi


Il Coronavirus sta provocando un disastro, ma ha prodotto anche alcune cose positive: ha fatto comprendere agli italiani che l’Europa non c’è, che non si può essere perennemente compiacenti con Bruxelles e che la sovranità monetaria deve essere immediatamente riconquistata. 
Quando esplode una bomba sulla testa, se siamo ancora vivi, si cerca di comprendere come si può evitare la seconda esplosione. 
Bene, fatta questa considerazione, vi posso assicurare che per salvarci dal Coronavirus occorrono investimenti immediati e cospicui. 
La Ue parla di solidarietà, ma non fa nulla. 
La Cina invece ci ha inviato 9 medici specializzati, 1.000 ventilatori polmonari, 2 milioni di mascherine, 20 mila tute protettive e 50 mila tamponi per i test. 
La domanda che sorge è la seguente: perché ci hanno fatto questo regalo?  
Le vere motivazioni sono due: da tempo hanno compreso che l’Europa non c’è e sanno che senza l’Italia non si può governare il mondo.    
La globalizzazione ha presentato il conto e non ci vuole un premio Nobel per comprendere che è urgentissimo avviare delle procedure di difesa utili a mettere l’Italia nelle condizioni di tornare ad avere una sovranità monetaria e politica assoluta.  
Per chi non lo sapesse il debito mondiale ha raggiunto i 253 mila trilioni pari al 322,4% del Pil e nel terzo trimestre del 2019 rispetto al 2018 e cresciuto del 3,6%. 
Da questo dato si comprendere che il mondo vive sul debito e sentire la presidente della Bce, Christine Lagarde, affermare che non può stampare moneta e non spetta a lei tenere sotto controllo lo spread, lascia senza parole. 
Voltando le spalle ai paesi colpiti dal Coronavirus ha fatto precipitare le borse di mezzo mondo e Piazza Affari ha avuto un crollo che gli è costato 84 miliardi di capitalizzazione. 
Cari lettori, concedetemi il francesismo: vedere un’incapace come lei in una posizione così importante fa veramente “incazzare”. 
Irrita, perché le sue affermazioni da servile cortigiana confermano che la Bce non è di proprietà dei cittadini europei, ma della finanza speculativa internazionale. 
Questa verità umilia il popolo dell’Unione che era convinto del contrario e innesca il desiderio di rivolta. 
Forbes, quando la Lagarde fu eletta presidente della massima organizzazione monetaria (Fmi), l’aveva giudicata la dodicesima donna più importante del modo e questo conferma che le capacità individuali non contano nulla, quello che maggiormente conta è il servilismo. 
La dodicesima donna più importante del mondo, nel timore di una insurrezione, ha deciso di attivare il Quantitative Easing per 120 miliardi (una ricetta che ha già dimostrato di non portare soldi all’economia), ma in cambio ha preteso l’anticipo della riunione del MES che si doveva tenere a fine aprile. 
Il salva Stati, se verrà votato, consentirà a Bruxelles di avere dei poteri sovrannazionali sulle economie dell’Unione che equivalgono a una perenne sottomissione. 
Se vogliamo salvarci da questo abuso di potere e sconfiggere la guerra batterica in corso, dobbiamo proibire il ricatto che ci renderebbe schiavi per la vita e tornare immediatamente alla lira che attraverso le banche può essere trasferita, in forma diretta, a imprese e famiglie che ne hanno bisogno.   
Forse l’obbligata decisione non sarà sufficiente a sconfiggere la guerra batteriologica, ma vi posso assicurare che avrà il pregio di farci vedere il futuro in maniera costruttiva.  
Mentre state leggendo, a Bruxelles c’è in corso la riunione del MES e vi invito a rivolgere una preghiera alla Madonna delle febbri che nel 1514 liberò Bologna dall’epidemia di una violentissima temperatura virale. 
Sono anni che grido la tragedia dell’euro. 
L’ho sempre fatto, perché notavo il calo della nostra economia e le sofferenze della media borghesia che è l’unica vera leva della democrazia. 
Quando le banche centrali torneranno a battere moneta e la trasferiranno ai cittadini vi posso assicurare che la nostra Italia tornerà ad essere fiorente. 
Oggi questo impulso vincente non c’è e solo in pochi si sono resi conto del danno subito. 
Se dietro al Virus c’è un disegno strategico-polito, i nostri servizi segreti hanno il dovere di scoprire chi ha promosso questa strage. 
Cari lettori, la “Via della seta” è stata creata da Marco Polo ed è stato più volte provato che senza l’Italia non si può governare il mondo. 
La Cina è diventata un colosso imprenditoriale e corteggia l’Italia non solo per la “Via della seta”, ma anche per le nostre dimensioni d’impresa che reputa vincenti, creative e molto attente ai cambiamenti. 
Il 55% del Pil del “Celeste Impero” deriva da aziende molto piccole e appropriarsi del nostro know-how diventerebbe invincibile.  
Purtroppo il comportamento europeo ci obbliga ad aprire gli occhi e comprendere da dove nasce questa pandemia e chi sono i suoi complici. 
Il crollo delle borse, l’impennata dello spread, le misure di stato d’assedio e le grida di dolore delle imprese e del commercio ci distraggono dall’importanza del MES. 
Quella che stiamo vivendo è una catastrofe umanitaria, sociale ed economica mai vista, e l’Unione europea ha dimostrato di essere un ente inutile che sta creando dei seri problemi. 
Questo sarà un anno duro e non si può escludere che questa guerra batteriologica non sia nata per la conquista del mondo e per farci comprendere da quale parte stare…

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