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L’Italia ha bisogno dell’ossigeno prodotto dal denaro

La produzione industriale italiana nel 2020 ha accusato un calo del 21,6%: una crisi da brividi. Ma il nuovo Esecutivo sarà all'altezza di risolverla?


15/02/2021

di Mario Pinzi


Ognuno di noi può pensarla come meglio crede ma, nel farsi trasportare da una macchina tedesca e non italiana, la partenza di Super Mario non è stata rispettosa nei confronti degli italiani. 
L’ammucchiata di Governo non mi sembra di alto profilo, ma è sicuramente una squadra che comunica all’Europa che l’Italia continuerà ad essere sottomessa alla Germania. 
Siamo in piena crisi economica e questa è l’eredità che riceve in dote il Governo Draghi. 
Secondo l’Istat, nel 2020 c’è stato un calo complessivo degli occupati pari a 600 mila unità e quando a marzo si potrà licenziare il disastro diventerà completo. 
Rispetto al 2007, la produzione industriale italiana ha accusato un calo del 21,6% e questo dato sottolinea una crisi senza fine che fa venire i brividi. 
Mattarella e Draghi sono entrambi consapevoli che con l’euro il Pil dell’Italia è precipitato e le perdite hanno raggiunto i 5.000 miliardi annui. 
L’era Draghi sta iniziando e, prima di giudicarla, credo che sia corretto attendere le prime mosse economiche finalizzate a risolvere il grave problema italiano. 
Purtroppo, il nostro Paese ha una sovranità limitata e per comprendere questa mia affermazione è sufficiente analizzare la vittoria di Joe Biden su Trump, il difensore del sovranismo. 
Qualsiasi attento osservatore può confermare che la caduta del Governo giallo-rosso per mano di Renzi è stata organizzata per preparare la strada a Draghi e questa mossa coincide con la vittoria del globalismo avvenuta Oltreoceano. 
Per comprendere quello che sta accadendo nel nostro Paese occorre evidenziare chi sono i veri sostenitori di Draghi: il Vaticano (super Mario è un ex allievo dei gesuiti), il Gruppo Bilderberg e l’asse franco-tedesco. 
La soddisfazione europea di aver allontanato il pericolo sovranista capeggiato da Trump ha una sola lettura: il commissariamento dell’Italia senza l’intervento della troika e la distruzione del centro destra, utile a scongiurare la nostra fuga dall’Unione. 
Per tornare in pista ci serve l’ossigeno prodotto dal denaro e per ottenerlo ci occorre la sovranità monetaria.  
Per rinascere ci serve la libertà d’azione, utile a riappropriarci di una visone economica a medio e lungo termine capace di farci tornare protagonisti. 
Il partito “Fratelli d’Italia” ha una coerenza politica che altri gruppi non hanno mai avuto e, proprio per questo motivo, la decisione di Giorgia di non aderire all’ammucchiata imposta da Draghi va rispettata.  
Alla luce di quello che sta accadendo, è importante che ci sia un’opposizione attenta a sollevare le masse in difesa del nostro Paese e chi accusa la Meloni di irresponsabilità ha una vista molto corta. 
E’ molto probabile che il Governo Draghi abbia già ricevuto dalla Troika (Vaticano, Bilderberg e Bruxelles) gli obiettivi che deve raggiungere e se non ci fosse nessuno all’opposizione la sua strada sarebbe priva di ostacoli.    
Esercitare un’opposizione costruttiva è una strategia intelligente che aumenta i consensi di un partito e va sottolineato che nell’avere una Meloni attenta alle aggressioni dei predoni del globalismo possiamo ritenerci fortunati. 
Il suo gruppo politico si appresta ad acquistare una rendita di posizione eccezionale, perché se Draghi non farà quello che aveva annunciato per risolvere la guerra pandemica (rimborsare a fondo perduto i mancati introiti di tutte le attività produttive, aumentando il debito di ogni singolo Paese europeo utile a salvare occupazione e pagamento delle tasse), alle prossime elezioni la nostra Giovanna d’Arco italiana andrà al Governo con una maggioranza assoluta priva di compromessi.    
Dobbiamo ammettere che la sua scelta è stata eroica e lungimirante. 
Se Draghi farà quello che aveva comunicato in difesa delle bombe del Covid, i “Fratelli d’Italia” ne usciranno sconfitti, ma se non realizzerà quello che aveva detto, l’opposizione della Meloni diventerà devastante per le sorti dell’Europa. 
Molti lettori ricorderanno quante volte ho dichiarato che la nostra salvezza poteva essere raggiunta solo se fossimo usciti dall’euro; un evento solenne che ci metterebbe nelle condizioni di saldare il nostro debito con i risparmi degli italiani, che ammontano a 10 mila miliardi. 
Per far ripartire l’economia nazionale basterebbe obbligare le banche a prestare il denaro alle attività produttive a costo zero garantendogli gli importi prestati e questa soluzione è possibile, perché sono piene di cash che non sanno come impiegare. 
Il discorso sul debito dell’Italia è ridicolo, perché con i nostri risparmi possiamo pagare l’importo negativo dello Stato quattro volte e questa possibilità Draghi la conosce molto bene.     
Un ritorno al passato farebbe impazzire l’Europa e, proprio per questo motivo, è importante sostenere la strategia della Meloni, finalizzata a dare all’Italia una prospettiva di crescita non condizionata dall’esterno. 
Cari lettori, la squadra di Governo voluta da Mattarella e Draghi non rassicura e proprio per questo motivo dobbiamo illuminare le nostre menti per donare a Giorgia la forza necessaria a cancellare il tenebroso futuro di questo impero decadente, che non sa dare un futuro alle nuove generazioni…     

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