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No alla dittatura dell'austerity

L’Italia, per reagire correttamente al blocco del Quantitative easing di Mario Draghi, dovrà portare al centro della propria strategia la forza dell’economia reale


21/01/2019

di Mario Pinzi


C’è aria di crisi, e per rilanciare l’Italia servono tre cose: ridurre le tasse per favorire i consumi interni delle famiglie, promuovere gli investimenti pubblici e riformare tutte le regole europee. 
La nostra condizione economica ci impone di decidere in fretta una linea di comportamento finalizzata a superare questa stagnazione europea che non sarà breve. 
Se non verranno prese delle serie decisioni atte a spezzare le catene dell’austerity, la forza della nostra creatività si spegnerà per sempre. 
L’euro è una moneta che non ci appartiene, e proprio per questo motivo è diventata la principale fonte del debito statale dei Paesi dell’Unione. 
Chi ne ha tratto i veri vantaggi è stata la finanza internazionale, e non il popolo europeo.  
Infatti, gli Stati, non potendo scaricare il peso della competitività sulla moneta, hanno agito sul costo dei lavoratori, creando il crollo degli acquisti interni.  
Cari lettori, in un’economia basata sul consumo, se si frena chi deve spendere si va alla rovina. Questa Europa ci sta prendendo per i fondelli, e Angela Merkel sta uscendo dalla scena politica con la soddisfazione d’aver azzoppato l’Italia, che è sempre stata la sua temibile concorrente. 
Una delle proposte che il nostro governo dovrà fare all’Unione sarà quella di cambiare il Parlamento europeo mandando a casa i ministri che intervengono nel potere legislativo, perché questa è una competenza esclusiva che spetta solo agli Stati membri. 
Se le riforme proposte dall’Italia non saranno accettate, allora sarà necessario una nostra immediata uscita dalla Ue. 
Le nuove regole europee imposte alle banche dell’Unione creeranno un disastro economico peggiore di una guerra mondiale. 
Questa nuova genialità partorita dalla finanza speculativa impone agli istituti di credito di accantonare le somme per coprire i crediti deteriorati, ma anche quelli nuovi, ed è sorprendente che i governi dell’Unione non dicano nulla, perché il 90% delle banche non possiedono la liquidità per affrontare il problema, e il potere decisionale, che comprende anche il delicato aspetto della produttività di un Paese, passerà nelle mani della finanza speculativa internazionale. 
E’ giusto eliminare i crediti deteriorati, ma è folle chiedere le coperture per i nuovi.   
La Merkel, con la sua “Austerity”, ha bloccato i consumi che hanno innescato la recessione e favorito la truffa. 
Auguriamoci che il nostro governo reagisca con decisione, e se non verrà ascoltato nessuno dovrà stupirsi se l’Italia sarà costretta ad uscire dall’euro. 
L’Europa ha un Pil al’ 1% che equivale a zero, e quando un continente forte come il nostro non cresce, vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nel proprio interno.  
L’Italia, per salvarsi dal disastro, dovrà mettere al centro della propria strategia economica la forza dell’economia reale utile a innescare la crescita per ridurre il debito. 
Purtroppo questo governo dimostra di non conoscere le esigenze dell’industria manifatturiera, e quando non si capisce da dove deriva la ricchezza si è portati a trascurare il potenziale che si possiede. 
Nel 2018 hanno traslocato o chiuso circa 60.000 aziende! 
Questi sono dati che parlano da soli, ed è evidente che non si può continuare in questo modo. 
Una notizia che fa luce su tante cose riguarda quello che sta accadendo in Germania: i servizi dell’intelligence della BfV tedesca che sono diretti da Thomas Haldenwang, membro della Cdu della cancelliera Angela Merkel, ha messo sotto osservazione il partito Alternative für Deutschland che è fortemente contrario al sistema. 
Proviamo a riflettere e chiediamoci da dove nasce questo timore della Grosse Koalition? 
Ebbene, cari lettori, nasce dal timore che le masse apprendano la clamorosa truffa della globalizzazione. 
Se il popolo europeo comprende la distorsione etica che è stata attuata per volontà della finanza speculativa internazionale, il tradimento tedesco fallirebbe e anche i favori ottenuti si interromperebbero. 
Non indignarci per questo comportamento che ci riporta al nazismo lascia veramente senza parole. 
Un governo che controlla gli oppositori politici attraverso i servizi segreti dimostra di essere un dittatore, e se questo non è sufficiente per fuggire da questa tirannia che ci sta portando al fallimento, alzo le mani e lascio a voi la conclusione delle verità che vi ho riportato…         

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