Pestilenza lobbistica: gl'inosservati Untori del terzo millennio
Altro regalo avvelenato in arrivo da un sistema malato di cancerogena monodimensionalità strutturale economico-finanziaria
07/05/2016
di Andrea di Furia
Tìmeo Dànaos et dòna ferèntes [Ho paura dei Greci anche quando portano doni] è ciò che Loocoonte, Sacerdote troiano, esclama alla vista del Cavallo di Troia. Sappiamo da Omero, ma anche dagli Archeologi, che Troia fu distrutta dall’interno: dalle fiamme appiccate dagli invasori cui le porte sigillate si aprirono per lo stratagemma di Ulisse.
Sappiamo anche che la Storia non insegna nulla, nonostante avvenimenti ricorrenti: che hanno il non piccolo difetto di essere “similari” e non uguali. Difetto che trova impreparati tutti noi - gli Analfabeti sociali di ritorno odierni - perché vorremmo solo e soltanto il più semplice “ritorno dell’uguale”.
Tìmeo NòrdAmericànos et dòna ferèntes [Ho paura dei NordAmericani anche quando portano doni] è allora ciò che l’attuale Sacerdote europeo Jean-Claude Juncker (il Presidente della Commissione Europea) dovrebbe esclamare alla vista del moderno Cavallo di Bruxelles: il TTIP USA-UE, con il suo occulto apriscatole canadese, il CETA-UE.
Uè! Uè! Afferrata la similitudine, il risultato sarà lo stesso di allora: la distruzione di Troia, pardon dell'Unione Europea dei Popoli e delle Culture, attraverso un meraviglioso e avvelenato dono commerciale... tutt'altro che "economico".
Purtroppo questo banale riconoscimento dell’inganno del Mercato non può avvenire in piena coscienza perché da due secoli siamo stati mentalmente uniformati e plagiati da un diverso "contenitore sociale": lo Stato. Questo ha preceduto negli ultimi due secoli il nuovissimo contenitore, il Mercato, che lo ha sostituito: rottamandolo in Italia, su di una portaerei inglese, già dodici anni prima dell’inizio del terzo millennio.
Facciamo una premessa: se il contenitore del sociale è lo Stato [che nel proprio sacco mette anche tutto ciò che riguarda Mercato e Scuola] io vengo inavvertitamente condizionato a ragionare solo in termini “politici” su tutto: coloro tutto il mio mondo pensante, specialmente il sociale, in termini politici. Non vedo null’altro. Due esempi:
- In Italia siamo stati sempre all’erta contro il risorgere del Partito Fascista, al fine di evitare [giustamente!] la dittatura autoritaria del partito unico al potere. Da chi ci aspettavamo dunque provenire questa eventuale risorgenza? Da Movimenti e Partiti politici!
- Sempre per le stesse ragioni e dal punto di vista democratico [giustamente!] siamo stati all’erta contro i tentativi di colpo di Stato da parte dei Corpi militari: Rosa dei venti, Golpe Borghese ecc.
In entrambi i casi l’unilateralità cui ci ha abituato, nel pensare sociale, il contenitore unico Stato (per Stato, Scuola e Mercato) ci ha impedito da una parte di riconoscere il risorgere del Fascismo proveniente da una dimensione diversa da quella politica: il cui primo inosservato atto è stato, in Italia, la separazione della Banca d’Italia dal Ministero del Tesoro. Siamo nel 1981 e dobbiamo questa risorgenza del fascismo a uomini come Carlo Azelio Ciampi&company: tecnici, non politici. Uomini di Mercato, non di Stato.
Dall’altra parte ci ha impedito di riconoscere il Colpo di Stato del 2011 in Italia perché non proveniente da Generali, Colonnelli o Caporali (ossia uomini di Stato) bensì da uomini di Mercato. Di Banche Internazionali, europee e Agenzie di rating: lo si può leggere in filigrana da denunce come quelle sotto la lente giudiziaria di Michele Ruggiero, coraggioso giudice di Trani.
Siamo così: Analfabeti sociali di ritorno perché incapaci di uscire dall’unilateralità di un pensiero politico autoreferenziale ingabbiato dalla “strutturazione sociale” monodimensionale: oggi squilibrata verso la dimensione economica e il suo contenitore Mercato [ieri verso la dimensione politica e dal suo contenitore Stato; nel Medio Evo verso la dimensione culturale religiosa e dal suo contenitore Scuola: allora Chiesa!].
Adesso nell'unico sacco strutturale sociale esistente, quello del Mercato, assieme ai contenuti economici vengono gettati alla rinfusa anche tutti i contenuti riguardanti Stato e Scuola: i cui specifici e relativi "contenitori" strutturali sociali autonomi (dal Mercato) a tutt'oggi non esistono ancora.
Una ricetta sociale "strutturalmente" incommestibile e indigesta, dunque, di cui si vedono per così dire tutti gli squilibri nei confronti delle proteine, dei carboidrati, dei grassi sociali ecc.
Dopo questi due esempi, e ce ne potrebbero essere molti altri, ci limitiamo ai nordamericani TTIP e CETA. Sono due "untuosi" doni lobbistici: uno più conosciuto proveniente dagli USA, definiamolo piano A, e l’altro dal Canada, meno conosciuto, che definiamo piano B.
Del primo, dopo circa un decennio di trattative segrete tra i lobbisti Americani del Mercato e i lobbisti Europei della Commissione Europea [che nasce (!) fin dal primo vagito istituzionale come espressione del lobbismo europeo, non della sua politica democratica] qualcosa è saltato fuori: qualcosa che potremmo definire Fascismo lobbistico, per farci capire dagli Analfabeti sociali di ritorno.
Costoro infatti persèverano nel non riuscire a capire la pericolosità sociale del lobbismo. Afferrano invece sùbito quella del fascismo. Perché? Perché sono stati abituati a pensare per slogan politici, e non con la loro testa. Per loro infatti pensa il Partito. Un successo? Guardatevi attorno e giudicate voi.
Dunque, che cosa fa il Fascismo politico? Riduce i diritti delle Comunità amministrate. Che cosa fa il Lobbismo nordamericano? Riduce i diritti delle Comunità amministrate. Per logica matematica – non politica, né economica, né culturale – Lobbismo e Fascismo si equivalgono nei risultati. Entrambi riducono i diritti delle Comunità amministrate.
Perché, allora, il Lobbismo dovrebbe essere “buono” e il Fascismo “cattivo”? Non producono lo stesso violento, sopraffacente, deleterio risultato di azzerare i diritti delle Comunità amministrate?
Vediamo in sintesi cosa vuole il Lobbismo col TTIP USA-UE.
Innanzitutto riduce i diritti delle Comunità amministrate. Non contento di farlo già negli USA [… e getta: perché qui, giocando in casa, vuole ulteriormente inasprire la già conquistata sopraffazione del Mercato sullo Stato] brama rendere intoccabile alle legislazioni nazionali lo schiacciasassi lobbistico anche in Europa.
Poiché il boccone TTIP è alquanto avvelenato, e qualcuno potrebbe svegliarsi prima della firma dell’Accordo, ciò spiega l'obbligatorietà della decennale trattativa segreta in atto.
Tuttavia il Diavolo lobbistico fa le pentole ma non i coperchi. E, scoperchiato il pentolone commerciale USA-UE, si capisce al volo cosa succederà - alle Comunità statali, alle Persone e ai Territori - sotto il tappeto rosso delle entusiastiche, per quanto rarissime, comunicazioni bilaterali in merito.
Greenpeace Olanda ha infatti rivelato diversi documenti segreti delle trattative dove in particolare non si fa menzione alcuna di una regola generale, salvaguardata fino ad ora anche dai precedenti lobbistici accordi GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) della WTO (World Trade Organisation, in italiano anche Organizzazione Mondiale per il Commercio) di 70 anni fa: tempi di maggiore circospezione e minore arroganza del Mercato.
Che regolina? Quella delle Eccezioni Generali (General Exceptions) che permette agli Stati di regolare il commercio “per proteggere la vita o la salute umana, animale o delle piante” o per “la conservazione delle risorse naturali esauribili”.
Ciò vuol dire, come minimo, dire addio al "principio di precauzione", a norme igieniche europee non rispettate negli USA, a utilizzo di materie prime non sicure perché non "tracciabili" e via discorrendo. Tutte bazzecole inutili, sia ben chiaro, per il Mercato!
L’analfabeta sociale di ritorno non riesce a capire che per il Lobbismo la possibilità che gli Stati nazionali possano regolare il commercio è equivalente alla più efferata eresia. Chi lo fa va messo al rogo.
Certo non siamo più nel Medio Evo, dove la Religione poteva andare per le spicce, ma il Lobbismo, pur invidiando i Torquemada dell’epoca, ottiene lo stesso risultato con la semplice regolina per la quale gli Stati sono chiamati a rispondere, con penali miliardarie, nel caso attivassero leggi che ostacolano o impediscono l’attività delle Multinazionali.
Diciamo che una Società economica inquina e attenta alla salute delle Comunità, delle Persone o dei Territori? Se lo Stato emette una legge che la vieta, dovrà risarcire il business negato a quella società: un vero e proprio “pizzo” legalizzato!
E nonostante si possa già intuire il mal di testa di chi non afferra che il "pizzo" può anche essere imposto con altri mezzi - mezzi legali! - rispetto a quelli illegali delle caserecce mafie, capite adesso il leggero prurito che ha svegliato molti altri Analfabeti sociali di ritorno, che ora giustamente protestano.
Ma anche questo, ovviamente, era prevedibile… e quindi è stato previsto. Ed ecco allora il geniale Piano B: il CETA! Un accordo bilaterale tra Canada e UE dove l’identica struttura che ispira il TTIP viene presentata con un nome diverso.
Se passa questo accordo, il risultato non cambia: così come non muta cambiando l’ordine dei fattori in una moltiplicazione. Infatti tutte le multinazionali hanno filiali in Canada, grazie alle quali poter esercitare il diritto di citare in tribunale gli Stati Europei per pagare quel “pizzo” commerciale legalizzato... anche se il TTIP viene messo in naftalina. In attesa di tempi migliori.
Assolutamente da vedere, per farsi un'idea sul CETA, questo video in lingua spagnola.
E qui risalta sintomatico il rapporto tra dominazione del Mercato, Fascismo lobbistico e Liberismo economico con l'operazione matematica della “moltiplicazione”.
Come gli Untori manzoniani moltiplicavano la peste nel XVII secolo, così i Lobbisti del XXI secolo stanno moltiplicando l’arricchimento di pochi e la povertà di molti; l’incremento di potere per Banche e Multinazionali e l’emorragica decrescita infelice per Stati e Comunità; la precarietà, la disoccupazione, la perdita di futuro per crescenti future generazioni di Persone. Una meravigliosa peste economica gabellata per "crescita". Chapeaux!
Il difficile è capire che tutto ciò non avviene per cattiveria, ma perché la strutturazione monodimensionale, l'impalcatura del sistema sociale moderno, dominata ora dal Mercato porta inevitabilmente a questo calamitoso risultato: fa parte del suo DNA strutturale sociale "economico".
Anche se persone come i Rothschild, come i Draghi, come i Blankfein fossero Santi il martirio sociale non cambierebbe di una virgola: perché è la squilibrata strutturazione sociale a 1D prevaricante le altre due che provoca essa stessa i propri squilibri di cui poi, per controresilienza adattativa, vampiricamente si nutre.
Il che comporta l’impossibilità di eliminare gli squilibri interni alla dimensione economica a partire dalla dimensione economica stessa.
Assioma incontrovertibile inosservato e postulato chiave, questo, per risanare il sociale moderno. E naturalmente altrettanto operante e valido anche per le altre due dimensioni sociali (Politica e Cultura), se prese unilateralmente a se stanti.
Infatti non è stato possibile eliminare gli squilibri interni nel Medio-Evo quando erano causati dalla strutturazione sociale 1D "religiosa" prevaricante sulle altre due e altrettanto quando, dalla Rivoluzione francese in poi, sono stati causati dalla strutturazione sociale 1D "politica" prevaricante sulle altre due.
Le Unilateralità delle tre dimensioni sociali moderne, proprio perché si sono emancipate dai reciproci tutoraggi millenari, per reciprocamente riequilibrarsi in armonia richiedono una più adeguata e moderna strutturazione sociale a 3D: richiedono un'impalcatura sociale tridimensionale!
Richiedono pertanto tre contenitori diversi, uno per dimensione sociale, sussistenti contemporaneamente nello spazio-tempo sociale moderno. E ognuno dei 3 contenitori (Mercato, Stato e Scuola) adeguato al suo specifico contenuto sociale (Economia, Politica e Cultura).
Dunque: un contenitore Mercato per l’economia, un contenitore Stato per la politica e un contenitore Scuola per la Cultura.
Viceversa, con un solo contenitore a 1D prevaricante le altre due dimensioni sociali - come avviene nell'attuale sistema sociale malato a predominanza economica, dominato dal contenitore strutturale Mercato - non si esce dalla bruciante questione sociale moderna.
Problematica in cui siamo invischiati da più di due secoli e che oggi scommette su di uno squilibrato Mercato sempre più estraneo allo spettro luminoso dell'economia reale e sempre più orientato verso il distruttivo ultravioletto elettronico-finanziario e il definitivo trasferimento dei diritti democratici nell'arbitrio dei Signori del business.
Solo la cosciente strutturazione tridimensionale del sociale, solo la moderna Società tridimensionale equilibrata e sana dei nuovi tempi a inizio terzo millennio può evitarci quei dolori e quelle tragedie che già ora si possono serenamente - si fa per dire - prevedere a causa del lobbistico operato dei moderni Untori del Mercato: non solo sotto il “nostro” portone di casa, ma anche su tutto il “nostro” martoriato Pianeta.
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