Cambiamo il sistema sociale? Vediamo una strada percorribile
29/11/2020
di Andrea di Furia
Non tutto il male vien per nuocere. Anche questa epidemia virale sembra rispettare il proverbio. E’ vero che tante sono le occasioni per tirare moccoli a destra o a sinistra, ma non è senza senso sentir dire da più parti che può essere l’occasione per cambiare una vita che era diventata sempre più frenetica, sempre meno umana.
Giunti a questa determinazione, però, ci rendiamo conto che il concetto astratto di “cambiare vita” non attesta nulla più che una dichiarazione di intenti. Che tuttavia non chiarisce né orienta: quale vita con quale cambiare? Si può cercare di approfondire il tema restringendo il perimetro con un altro concetto astratto, che a dir la verità, era presente già prima nelle proteste contro il cambiamento climatico: cambiare il sistema, non il clima.
Sì, benissimo. Ma… cosa si intende per sistema? Cos’è il sistema sociale?
Se riflettiamo su questa domanda scopriamo di essere passati da una non chiarezza a un’altra. Il sistema è qualcosa di cui ci lamentiamo, ma senza avere ben definito cosa sia. E la ragione di ciò è dovuta al nostro modo di pensare quotidiano, al pensare concettuale astratto, appunto, che meglio comprendiamo definendolo scientifico e contrapponendolo a quello artistico e/o religioso.
Comprendere questa contrapposizione, che è polare tra pensiero scientifico e pensiero religioso, può aiutarci a capire cos’è il sistema sociale: il primo passo per cambiarlo.
Analisi scientifica e sintesi religiosa si contrappongono nel pensare. Ad esempio il pensiero scientifico analitico vede dall'esterno il sistema sociale come un meccanismo inerte e l’uomo come il suo meccanico manutentore, mentre il pensiero religioso vede dall'interno il sistema sociale come un organismo vivente e l’uomo come una sua componente vitale.
Non a caso la dimensione culturale del sistema sociale, il nucleo energetico-vitale-creativo del sistema sociale, è stata presidiata da decine di secoli principalmente dal pensiero religioso di questo o quel popolo guida; mentre è soltanto da pochi secoli che il pensiero scientifico sta presidiando particolarmente la dimensione economica del sistema sociale.
In mezzo a questi due modi di pensare, variamente presenti nel sistema sociale attuale, il pensiero artistico si è particolarmente occupato della dimensione politica. E il linguaggio corrente nei secoli ne dà testimonianza: parliamo infatti di Arte della Politica (non di Scienza o di Religione della Politica).
Ora va anche capito - e nello svolgimento storico lo si vede con chiarezza, perché la realtà non è più concetto astratto ipotetico ma diventa un fatto concreto accaduto – che ognuno di questi tre modi di pensare nasce, cresce e muore… ma anche non vuol morire. E allora diventa unilaterale: il pensare religioso-culturale diventa dogmatico e integralista, il pensiero artistico-politico diventa ideologico e intollerante, il pensiero scientifico-economico diventa autoritario e utilitaristico.
Questa unilateralità squilibrata del pensiero umano contagia il sistema sociale: una delle tre dimensioni sociali si vede autorizzata a cannibalizzare le altre due, se ne serve per i propri fini e ne sfibra le forze. Unilateralità squilibrata e malsana perché rende antisociale il sistema in tre modi diversi.
Se predomina il pensiero religioso, infatti, la dimensione sociale culturale-religiosa prevarica le altre due come nell’Antico Egitto dei Faraoni; se poi predomina il pensiero artistico la dimensione sociale politico-giuridica prevarica le altre due, come negli Stati europei post-rinascimentali; se infine predomina il pensiero scientifico la dimensione sociale economico-finanziaria prevarica le altre due, come negli attuali Stati Uniti di America (guidati non a caso dall’imprenditore Donald Trump) o come nell’Unione Europea (dove le danze, tramite l’occukkupazione della Commissione Europea, non a caso sono guidate dalle lobby finanziarie e commerciali).
Come il susseguirsi delle stagioni caratterizza l’anno solare, così il susseguirsi dell’unilateralità predominante di questi tre modi di pensare, l’uno dopo all’altro, ha storicamente caratterizzato l’evoluzione strutturale della Società umana dal Diluvio universale a oggi.
Ora possiamo rispondere alla domanda: cos’è il sistema sociale? E’ la Società umana che mediante il suo operato nelle tre dimensioni sociali Cultura, Politica, Economia evolve nel tempo, attraverso momenti viventi di espansione e contrazione: come avviene per le piante.
Se 50 secoli fa La Società umana viveva in piena positiva espansione il predominio della dimensione culturale e del pensiero etnico-religioso (Teocrazie orientali), oggi quel retaggio si è negativamente contratto, ad esempio, nell’unilaterale e antisociale pensiero dogmatico-integralista dell’Isis, o dei Talebani afghani.
Caratterizziamo con un’immagine-sintesi specifica questa contrazione finale, questa unilaterale monodimensione strutturale del sistema sociale come Società umana solida, per distinguerla dalle altre due possibilità unilaterali che nel tempo storico si sono espresse successivamente ad essa. Società umana solida che, a fine della sua parabola, diventa un sistema antisociale… non un sistema sociale!
Allo stesso modo, se 50 decenni fa la Società umana viveva in piena positiva espansione il predominio della dimensione politica e del pensiero artistico-politico (Rinascimento europeo), oggi quel retaggio si è negativamente contratto, ad esempio, nell’unilaterale e antisociale pensiero ideologico-intollerante degli Stati europei.
Caratterizziamo con un’immagine-sintesi specifica questa contrazione finale, questa unilaterale monodimensione strutturale del sistema sociale come Società umana liquida, per distinguerla dalle altre due possibilità unilaterali. Società umana liquida che a fine della sua parabola - e lo vediamo bene negli attuali Stati europei che faticano a dare risposte concrete alla propria Comunità nazionale - diventa un sistema antisociale… non un sistema sociale!
Ugualmente, se 50 anni fa la Società umana viveva in piena positiva espansione il predominio della dimensione economica e del pensiero scientifico moderno, oggi in brevissimo tempo quel retaggio si è già negativamente contratto, ad esempio, nell’unilaterale e antisociale pensiero autoritario e utilitaristico degli Stati Uniti d’America o dell’Unione Europea.
Caratterizziamo con un’immagine-sintesi specifica questa contrazione finale, questa unilaterale monodimensione strutturale del sistema sociale come Società umana gassosa, per distinguerla dalle altre due possibilità unilaterali. Società umana gassosa che a fine della sua parabola - e lo vediamo bene nelle attuali Multinazionali bancarie, commerciali e industriali e nelle varie Organizzazioni mondiali - diventa un sistema antisociale… non un sistema sociale!
Nel tempo storico, dunque, e con velocità variabili, chi più lentamente (se predomina la dimensione culturale), chi più velocemente (se predomina la dimensione economica) le Società umane in evoluzione da sistema inizialmente sociale si sono trasformate in sistema antisociale unilaterale.
Ora quando si parla di cambiare il sistema - adesso che abbiamo chiarito che è antisociale, per la prevalenza unilaterale di uno dei tre tipi di pensiero e perciò della sua specifica dimensione sociale sulle altre due – possiamo vedere due strade possibili: una che fotografa l’indesiderato sistema sociale presente e si rimette nostalgicamente al passato, nel senso che rivuole il predominio del proprio modo di pensare e della sua dimensione sociale preferita; l’altra che non vuole più consentire questo squilibrato predominio, ma vuole instaurare un sano equilibrio armonico tra le tre dimensioni sociali.
La prima strada indirizza al passato, la seconda indirizza al futuro.
La prima vuole ribaltare la situazione presente rivitalizzando una delle altre due dimensioni sociali, al momento vampirizzate. Ad esempio se siamo agli sgoccioli della Società umana liquida antisociale (l’Italia odierna) c’è chi, come il Movimento5Stelle, vuole rivitalizzare i valori perduti (onestà, servizio ecc.) e chi come Lega e PD bada a più a ciò che serve al momento (i soldi per le riforme, per i ristori ecc.). Dietro ai loro slogan stanno rispettivamente un pensiero integralista e dogmatico che anela al predominio unilaterale della Società umana solida (M5S) e un pensiero intollerante, ma utilitaristico che invece anela al predominio unilaterale della Società umana gassosa (Lega e PD).
Se vogliamo un esempio ancor più evidente guardiamo agli USA (e getta) di Trump e delle Multinazionali informatiche: eminentemente “economico-gassose”, cui si è contrapposto Biden come paladino di nostalgiche pulsioni “politico-liquide”. Visioni unilaterali contrapposte il cui risultato non può che essere, appunto, squilibrato e antisociale: indipendentemente da chi ha vinto o perso! Esito comunque irrispettoso delle generazioni future, sacrificate sull’altare di un presente sempre più egoistico, caotico, deludente e malsano.
Un ritorno al passato, dunque, a ricette antiche non più all’altezza dei tempi. Come se l’anno solare si fermasse all’inverno e non volesse più andare verso la primavera, ma ripercorresse a ritroso se stesso, autunno ed estate per poi ribloccarsi all’estate. E da qui ripartire da estate a inverno e viceversa: all’infinito.
E la quarta parte dell’anno solare? la primavera? E’ proprio la primavera strutturale sociale ciò che realmente può cambiare il sistema antisociale attuale, ciò che vuole e può riequilibrare e riorganizzare in senso positivo il sistema: da unilaterale, caotico, antisociale a multilaterale, armonico e sociale. E’ questa la via verso il futuro, rispettoso delle generazioni future: ritrovare la primavera perduta.
Ma per cogliere questo cambiamento strutturale del sistema sociale, per “vederlo concretamente” oltre che concettualizzarlo astrattamente ora dobbiamo far salire di un gradino il pensiero scientifico che ci ha accompagnato fin qui - pensiero che poi è quello che utilizziamo tutti noi tutti i giorni - e dobbiamo arricchirlo con un’immagine che lo sintetizzi e ci permetta di orientarci, di trovare un percorso di azioni coerenti socialmente equilibrate e sane.
Un’immagine-sintesi che trovo particolarmente efficace per il suo impulso orientatore-ordinatore è quella che identifica tutte e tre le forme di Società umana (solida, liquida, gassosa) attualmente presenti sul Pianeta come una maleodorante discarica indifferenziata a cielo aperto di “rifiuti sociali”: rifiuti economici (disuguaglianze, precarietà), rifiuti politici (burocrazia, corruzione), rifiuti culturali (razzismi, populismi).
Si può ben vedere che questa immagine-sintesi contiene in sé anche la sua soluzione virtuosa!
Che si fa oggi, infatti, riguardo ai rifiuti urbani indifferenziati? Li si differenzia per tipo! Perché ciò è più utile, giusto, benefico per l’uomo e il Pianeta! Tutti e tre i punti di vista sociali (utile-economico, giusto-politico, benefico-culturale) convivono armonicamente nella raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Nella raccolta differenziata dei "rifiuti sociali tridimensionali" non prevale più unilateralmente un punto di vista sugli altri due, come nelle Società umane gassosa, liquida e solida. C’è invece equilibrio multilaterale, armonia, socialità vera in un sistema che fa la raccolta differenziata dei rifiuti sociali.
Caratterizziamo questo sistema sociale equilibrato come Società umana calorica: in cui Mercato, Stato e Scuola raccolgono ciascuno solo il proprio “rifiuto sociale” specifico per funzione, al fine di poterne riciclare le parti ancora valide ed eliminare le parti obsolete:
- il Mercato dei Produttori, Distributori e Consumatori raccogliendo i “rifiuti economici” ne potrà finalmente eliminare le parti inquinate e riciclerà ciò che serve al Territorio;
- lo Stato dei Parlamentari, dei Giudici e degli Amministratori pubblici raccogliendo i “rifiuti politici” ne potrà finalmente eliminare le parti corrotte e riciclerà ciò che giusto per la Comunità nazionale;
- la Scuola degli Educatori, dei Genitori e degli Studenti raccogliendo i “rifiuti culturali” ne potrà finalmente eliminare le parti degradate e riciclerà ciò che è benefico per le Persone.
Solo eliminando la zavorra delle parti inquinate, corrotte e degradate dell’attuale sistema antisociale unilaterale; solo cambiando struttura al sistema da monodimensionale unilaterale a tridimensionale armonica; solo istituendo un sistema che è sociale perché pratica la raccolta differenziata dei propri rifiuti economici nel cassonetto Mercato, di quelli politici nel cassonetto Stato e di quelli culturali nel cassonetto Scuola; solo decidendoci a concretizzare la nuova Società umana calorica - e per farlo basta una semplice legge parlamentare (!) - potremo ritrovare l’impulso evolutivo creativo sociale perduto.
Solo così potremo riportare nelle mani dell’uomo attuale le dinamiche di un’evoluzione davvero sociale, davvero armonica, davvero umana.
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