Come salvare il Parlamento: 5 suggestioni di Michele Ainis
Però non si tiene conto della Legge sociale di Gravità
01/05/2017
di Andrea di Furia
La Repubblica di venerdì 28 aprile a pagina 35, colonna di destra, ci sottopone il tema Come salvare il Parlamento: ormai, lo vediamo tutti, in via di conclamata estinzione.
La quintuplice suggestione che ci offre Michele Ainis- giurista costituzionalista e membro dell’Antitrust - vuol rispondere agli scenari possibili dopo il distruttivo effetto Macron/Le Pen sui Partiti tradizionali francesi. Per intenderci una specie di Movimento5Stelle 2, la Vendetta, con l’erre moscia.
Come in Italia anche lì sono spariti tutti i Partiti tradizionali. Direte magari che non è proprio vero: in Italia ci sono sì nuovi Partiti, ma resiste ancora immarcescibile un Partito tradizionale, nonostante le sue ripetute mutazioni (PC-Ulivo-PD) fino all'attuale (PR o Partito di Renzi).
Sbagliato: sia il moderno PD che gli altri Partiti ormai, ovunque, non sono altro che escamotage giuridici per essere autorizzati a portare “un uomo solo al comando” del Paese. Emmanuel Macron o Marine Le Pen, appunto in Francia, o qui da noi Matteo Renzi o Beppe Grillo, nella persona del suo Avatar parlamentare.
I quali però non hanno la maglia bianco-celeste di Fausto Coppi, e portarli al comando del Paese e non al Giro d’Italia, o al Tour de France, vuol dire prendere in giro l’Italia e la Francia. Effetto collaterale, naturalmente, non voluto. Ma decisamente concreto, che subiremo.
Difficile però esprimersi in concetti chiari in merito all’articolo se non condividiamo alcuni concetti base come quello di "strutturazione sociale" e di "legge sociale inosservata"; se prima non eliminiamo possibili fraintendimenti che nascono in realtà dall’insufficienza monodimensionale del pensiero scientifico-naturalistico quando è applicato al sociale.
Insufficienza del pensiero sociale scientifico di cui però non ci si rende conto salvo praticarlo per decenni, com’è stato il caso di Zigmunt Bauman: che infine l’ha denunciata questa inadeguatezza nel suo Paura liquida, pubblicato poco prima della sua scomparsa, riguardo all'intera moderna Sociologia.
Innanzitutto nulla da dire sull’Autore del commento. Acuto e apprezzabilissimo, specialmente dove - senza conoscerla - descrive l’azione e gli effetti di una delle inosservate leggi fondamentali operanti nel sistema sociale attuale: la legge sociale di Gravità (o slittamento dimensionale degenerativo).
Legge di cui sentite parlare da anni forse solo in questa rubrica, ma che è costantemente attiva nell’attuale sistema sociale moderno nel quale le tre dimensioni sociali (Cultura, Politica ed Economia) si sono completamente emancipate l’una dall’altra.
Legge di Gravità sociale che diventa automatismo pernicioso e incontrollabile – investendo ogni àmbito della questione sociale moderna – proprio se il sistema sociale è strutturato a 1Dimensione predominante sulle altre due. Altra realtà, quest’ultima, inosservata non solo dalla moderna Sociologia, ma da chiunque applichi l'insufficiente pensiero scientifico-naturalistico al sociale.
Sistema sociale che è tale [strutturato a 1D] sia se pensiamo all’Italia, sia alla Francia. Sia, purtroppo, anche al resto del Mondo. Citiamo adesso alcune frasi del commentatore, nostre le parentesi quadre:
Michele Ainis: «Benvenuti al funerale [dei Partiti], quindi. E dopo? Dopo rischiamo di assistere alle esequie dei Parlamenti. Giacché sta di fatto che la fortuna delle assemblee legislative coincide con quella dei Partiti politici, [questo però è vero solo in un sistema sociale strutturato a 1D, non lo sarebbe in una sua diversa strutturazione a 3Dimensioni sociali autonome] il cui battesimo fu celebrato per l’appunto in Inghilterra con il Reform Act del 1832».
E osservate la perfetta sequenza con cui l’autore ne descrive la precisa parabola evolutiva.
Michele Ainis: «In origine, Partiti di notabili; poi Partiti di massa, con l’introduzione del suffragio universale; infine Partiti personali, dove il faccione del leader tracima in TV».
Questa parabola dei Partiti esprime, appunto, l’operare della legge sociale di Gravità. Per la quale – altra caratteristica oggettiva di un sistema sociale strutturato a 1Dimensione predominante sulle altre due – in assenza di reciproche barriere funzionali e qualitative tra le tre dimensioni sociali uno stesso elemento, “slittando lateralmente da una dimensione sociale all’altra, inevitabilmente degenera”.
Dove cogliamo questo dimensionale slittamento laterale degenerativo? Michele Ainis ci è di grande aiuto nel descrivere la parabola dei Partiti:
- negli originari Partiti dei Notabili rileviamo l’iniziale ancoraggio aristocratico alla dimensione culturale;
- nei successivi Partiti di Massa osserviamo un primo slittamento dalla dimensione culturale aristocratica alla dimensione politica democratica;
- nei nuovissimi Partiti Personali ne verifichiamo il successivo slittamento dalla dimensione politica democratica alla dimensione economica utilitaristica: pro domo sua.
Processo quindi che dall’alto momento delle origine dei Partiti precipita, attraverso lo slittamento infradimensionale, nel basso momento presente: gradualmente degenerando per legge sociale di Gravità.
E al contempo gradualmente acquista velocità, il processo di degenerazione, man mano che il Partito passa dalla dimensione culturale originaria [il cui prevalere è caratteristico di una Società “solida”] a quella politico-democratica [il cui prevalere è caratteristico di una Società “liquida”] e infine passa a quella economico-utilitaristica [il cui prevalere è caratteristico di una Società “gassosa”: come l’attuale a inizio terzo millennio]. Società tutte e tre malsane e unilaterali perché la strutturazione del sistema sociale è a 1D.
Va osservato che è riscontrabile l'analogo processo degenerativo, allo stesso modo dei Partiti, in tutto ciò che oggi nel sociale non funziona. Perché? Perché anche in questi quasi due secoli dal Reform Act il nostro sistema sociale non ha mai cambiato strutturazione: è sempre rimasto a 1Dimensione predominante sulle altre due.
In esso è sempre attiva, e paradossalmente tutt’ora (!) inosservata, la legge sociale di Gravità per effetto della quale tutto (ogni iniziativa sociale!) inevitabilmente si corrompe.
Pensiamo ad esempio al “lavoro”: alla sua inarrestabile degenerazione verso la palese schiavitù economica di chi lavora per quanto cammuffata, ma ancora per poco, dal dogma culturale e dall’ideologia politica:
- inizialmente, quando è ancorato alla dimensione culturale, il lavoro è qualcosa che “nobilita l’uomo” [nobilita è l’anagramma di Notabili]
- poi, slittando nella dimensione politica, il lavoro diventa “un diritto del Cittadino”
- infine, slittando nella dimensione economica il lavoro diventa merce: “oggetto del mercato”. Non si parla forse ovunque di “mercato del lavoro”? Qui il lavoratore moderno, oggetto anch’esso del mercato, è visto come un mero schiavo che è obbligato a lavorare se vuole sopravvivere.
Ora, la cosa su cui vorrei ci fosse maggiore attenzione di tutti a partire dai Sociologi - e soprattutto da coloro che danno suggerimenti agli altri sul sociale - è che il problema da affrontare oggi non è mai la cosa in sé [il Lavoro, i Partiti, la Crescita, la Sicurezza, la Corruzione, gli Scafisti, Donald Trump, il Parlamento,] bensì ciò che causa l’attivarsi automatico della legge sociale di Gravità… per cui tutto, anche il sociale, degenera nell’antisociale.
Causa identificabile, forse da un più accessibile altro punto di vista, nella evidente mancanza di barriere infradimensionali all’interno del sistema sociale: il che comporta lo slittamento laterale degenerativo sociale di ogni e qualsiasi cosa noi possiamo intelligentemente escogitare (!) per affrontare la sempre più disumana questione sociale moderna. Comporta il ricatto e la corruzione sociale, crescenti e continui.
E qui ritorniamo al punto nodale che passa “magicamente” inosservato ancor oggi a inizio terzo millennio: la “degenerata”, “disumana”, eminentemente “anticristiana” strutturazione a 1Dimensione predominante sulle altre due del nostro sistema sociale attuale.
Antisociale strutturazione a 1D che si ripropone pedissequamente, senza eccezione alcuna, in tutti i circa 200 Stati mondiali! E che sopravvive imperterrita dalla nascita delle Teocrazie orientali, circa 5.000 anni fa, quando ancora Politica ed Economia non si erano emancipate dalla Cultura (religiosa); e la Persona singola non si era ancora emancipata dall’elemento etnico di razza, popolo, comunità, famiglia. Evoluzione, quest’ultima del Singolo Individuo, che spiega il perché ora abbiamo i Partiti Personali.
Questa strutturazione a 1D - dove le tre dimensioni sociali confliggono continuamente tra loro e ambiscono alla esclusiva supremazia autoreferenziale dei propri gruppi dominanti (Banchieri-Imprenditori, Politici-Militari, Professori-Sacerdoti) a discapito delle altre due – strutturazione che è unilaterale, squilibrata; che benedice solo furbi e forti; che è malsana e dannosa per la vita economica sul Pianeta, per la vita politica delle Comunità umane, per l’evoluzione culturale delle singole Persone… deve essere sostituita dalla strutturazione del sistema sociale a 3Dimensioni autonome e sinergiche: l’unica strutturazione capace di gestire equilibratamente e sinergicamente l’avvenuta completa emancipazione delle 3 dimensioni sociali classiche.
Strutturazione del sistema sociale a 3D dove le tre dimensioni smussano ognuna le unilateralità delle altre due in sinergica, armonica operatività. Strutturazione a 3D che è equilibrata; che limita forti e furbi; che è sana e feconda per la vita economica sul Pianeta, per la vita politica delle Comunità umane, per l’evoluzione culturale delle singole Persone sull’intero Pianeta.
Purtroppo “il Sociale” non è come “il Naturale”. La Natura è immediatamente indagabile dai sensi e dall’intelletto umano attraverso il pensiero scientifico; il Sociale no! Non si lascia afferrare dal pensiero scientifico moderno perché non è legato ai sensi e all’intelletto.
Lo dimostrano i continui errori di previsione degli Economisti, gl'irrealizzabili programmi di Partito dei Politici e l'incapacità di conoscere il proprio tempo dei Professori: poiché usano tutti irritualmente, direbbe Ainis, il pensiero scientifico nelle tre dimensioni sociali. Come se noi usassimo il dentifricio per farci lo shampo, lavarci le ascelle e massaggiarci i piedi: qualcosa succede, ovvio, ma non è certo nessuno di questi un uso adeguato del dentifricio.
Ora ammesso che non lo sapessimo già in partenza - che il dentifricio non è adatto né ai capelli, né alle ascelle, né ai piedi - nella vita naturale di tutti i giorni ce ne accorgeremmo subito: perché ogni cosa cade sotto i nostri sensi. Mentre nella vita sociale così non accade.
Ma “il Sociale”? Chi l’ha visto come vede i suoi piedi? Nessuno: il Sociale non cade sotto i nostri sensi e perciò non può essere affrontato dal pensiero scientifico che in ciò è deficitario.
Questo pensiero si ferma solo “al primo gradino”: lo ha riconosciuto con grande coraggio lo stesso Bauman per la Sociologia moderna. E, infatti, è il gradino più immediato, quello più elementare, quello più puntuale: quello più incapace di incidere sulla realtà sociale! E perciò, detto “banalmente” alla maniera di Hannah Arendt, quello più vocato al disastro antisociale.
Non afferrare questo, nel sociale moderno, è come non accorgersi che alla propria automobile manchino le 4 ruote motrici e ciononostante incaponirsi a volerla mettere in marcia… modificando il colore della scocca, sostituendo lo specchietto retrovisore, scaricando una nuova App, attivando l’accendisigari, facendosi un selfie o cose simili.
Tutto inutile vero? Eppure affrontando il sociale non ce ne si accorge, come il pesce non si accorge dell’acqua in cui è immerso.
Adesso però arriva un Tizio che ti è simpatico e che ti dice: “Ma sei grullo? Ho io la soluzione al tuo problema sociale. Non capisci che per far partire la tua automobile devi solo azionare la messa in moto?”. Cosa astrattamente intelligente, vero? Come tante soluzioni proposte quotidianamente per il Sociale moderno. Bene. Facciamolo!
Eppure, applicata l’astrazione intelligente alla realtà sociale, il risultato non è quello che ci si aspettava. Azionata la messa in moto o sostituita la messa in moto: da meccanica a elettronica, e da elettronica a vocale... la tua macchina continua caparbiamente a non mettersi in marcia. C’è un deficit di strutturazione [mancano le ruote alla macchina] che permane inosservato a tutti i volenterosi driver.
Allora arrivano altri due tipi simpatici che sanno come fare, loro! E che ti dicono: “Ma sei grullo? Abbiamo noi la soluzione al tuo problema sociale. Non capisci – dice Caio - che per far partire la tua automobile devi solo cambiare carburante?”. “E se non va neppure quello – dice Sempronio - sostituiamo completamente il motore”.
E qui siamo ai Macron, ai Le Pen e a tutti gli altri di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, dentro e fuori le costituzioni: dagli arrembanti Populisti moderni agli ingenui di Occupy Wall Street, ai millennials nativi digitali del Movimento5Stelle e cloni vari.
Eppure, cambiato il carburante da benzina a gasolio, da gasolio a metano, e nonostante il passaggio al motore ibrido e infine all’elettrico, la tua macchina sociale continua caparbiamente a non mettersi in marcia… perché non le si innestano le ruote.
Perché non si considera la strutturazione del sistema sociale ma solo gli uomini e i programmi... che poi quella struttura, ignorata, deve veicolare!.
La soluzione efficace, unica e sola, sarebbe invece quella di innestare sui loro mozzi le ruote mancanti. Quelle che l’astratto pensiero scientifico-naturalistico moderno applicato al sociale continua a non riuscire a vedere: ruote sociali inosservate che nella realtà naturale che cogliamo con i nostri sensi corrispondono ad una parte “strutturale” visibilissima e indispensabile per il movimento degli autoveicoli.
Poiché però anche commentatori acuti come Michele Ainis non pensano minimamente che il problema sia “a priori” strutturale – perché non considerano la strutturazione del sociale come “la ruota” che fa girare bene (o in assenza male) il sistema sociale, semmai considerano solo le Persone o i programmi di Partito come ruote effettive del sistema, mentre oggi purtroppo sono solo "optional intercambiabili facoltativi" del sistema strutturalo a 1D – ecco allora che, volendo contribuire, partono i suggerimenti più intelligenti.
Ad esempio le 5 suggestioni 5 suggerite dal nostro nel suo commento: tutte plausibili, tutte ingegnose, tutte “perché no?” come i selfie. Vediamole:
- istituzione del referendum propositivo [mi piace e sono d’accordo]
- riduzione dei poteri parlamentari e divieto di revisione costituzionale [perché no?]
- due mandati parlamentari e riga [mi piace e sono d’accordo]
- revoca degli eletti immeritevoli [mi piace e sono d’accordo]
- sorteggio degli eletti [perché no?]
Altri ne penseranno altre: ma dove sono “le ruote” strutturali? Dove si parla di modifica della strutturazione sociale? Del come strutturare diversamente l’attuale sistema sociale a 1D senza ruote (!) per disporre di un sistema sociale “con ruote”, che viaggia perché strutturato a 3D? Da nessuna parte se ne parla. E il disastro annunciato da Bauman ci si avvicina sempre più.
Vedete: l’osservazione puntuale - attraverso un pensare sociale tridimensionale come da anni tentiamo di fare in questa rubrica - di Come salvare il Parlamento di Michele Ainis non vuol essere una sterile critica né all’autore né a ciò che scrive e motiva con lucidità e sagacia. Tutt’altro: gli siamo grati del validissimo spunto offerto.
Si vuol solo mettere il dito nella piaga che infesta i sistemi sociali di tutto il mondo: la loro attuale e inosservata (per insufficienza del pensiero scientifico) strutturazione a 1Dimensione sociale predominante sulle altre due. Dimensione sociale predominante che ieri [ultimi due secoli] era quella giuridico-politica dello Stato nazionale e oggi è decisamente quella economico-finanziaria del Mercato planetario.
Se non modifichiamo la strutturazione del sistema portandola a 3Dimensioni separate e perciò armoniche, tutto ciò che abbiamo escogitato ed escogiteremo per risanare/far evolvere la questione sociale moderna verrà inficiato e portato a degenerare dall’inosservata legge sociale di Gravità. Fino a trasformarsi, dopo un certo tempo, nel suo esatto contrario. Come abbiamo più volte osservato.
Serve pertanto modificare la strutturazione del sistema sociale. Serve predisporre il terreno adeguato per poter intervenire solo “a posteriori”, soltanto “dopo” sul sistema sociale. Per rimetterlo in movimento serve “dotarlo di ruote”, non degli accessori culturali, politici ed economici che personalmente ci sono più simpatici: ossia serve portarlo ad esprimersi equilibratamente e oggettivamente attraverso una concreta, sana e feconda ristrutturazione a 3D.
Serve attuare la Società tridimensionale dei nuovi tempi: dando reale autonomia [opposto di supremazia] alle 3 dimensioni sociali; rendendole “ruote sociali a trazione integrale”; mettendo barriere funzionali e qualitative infradimensionali; strutturando a 3Dimensioni separate ma sinergiche il malsano sistema sociale attuale.
Solo allora, soltanto dopo, si potrà concretamente iniziare a risanarlo.
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