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Come volevasi dimostrare: qualsiasi iniziativa nel nostro sistema sociale strutturato "a 1D" è un flop!

Caso di scuola, nelle martoriate Pensioni, il part time agevolato


05/02/2017

di Andrea di Furia

In un mondo di analfabeti sociali di ritorno qual è il nostro attuale – ognuno purtroppo convinto di saper leggere e scrivere correttamente il sociale moderno – le migliaia di iniziative economiche, politiche e culturali vengono salutate sempre come una cosa estremamente positiva.

Ma non è così! Non lo sono, positive, perché “strutturalmente” destinate sempre (!) a non radicarsi, a non emetter foglie e a non fruttificare.

Abbiamo più volte osservato che in un sistema sociale come il nostro a 1D - in cui una sola delle tre dimensioni sociali (oggi la strafottente Economia finanziaria globalizzata nel Mercato planetario) predomina sulla altre due (Politica e Cultura) condizionandole, manipolandole e snaturandole - si ottiene sempre… il contrario di quello che ci si era proposto.

Abbiamo indicato essere “monodimensionale” o “a 1D” il nostro sistema sociale: definito invece “moderno” sempre dagli stessi analfabeti sociali che ci governano, istruiscono e indottrinano mentre è “giurassico”… strutturalmente. Di fatto ha la stessa struttura, oggi inadeguata, di 7 millenni fa, ovvero dell’epoca delle grandi Teocrazie (Egiziana, Persiana ecc.) anch’esse “a 1D” o “monodimensionali” in cui però, diversamente da ora, la dimensione predominante era quella Culturale religiosa.

Ai nostri Politici che insistono a parlare di Programmi comunque destinati all’insuccesso - e in Italia questo lo insegnano benissimo gli ultimi 70 anni repubblicani con la correlativa corruzione istituzionale e il furbesco trasformismo di destra, centro e sinistra – a questi strepitosi analfabeti sociali di ritorno vogliamo ancora di nuovo ribadire che è importante imparare a leggere e scrivere il sociale prima di pensare a qualsiasi iniziativa utile allo stesso… perché non è mai troppo tardi.

Infatti “qualsiasi iniziativa” economica, politica e culturale ognuno di noi possa pensare per risanare questo sistema sociale occidentale decotto prima della sua modifica dimensionale strutturaleossia prima di modificare la strutturazione del sistema sociale a 1D predominante sulle altre due, portandola finalmente ad essere a 3D autonome e di pari livello discrezionale – è solo un voler gratificare il proprio ego perché destinata (se abbiamo fortuna) ad essere un inutile flop, ma più spesso e volentieri a far danni.

Se si hanno orecchie per sentire e occhi per vedere, se non si è accecati dal proprio esuberante ego riformista o conservatore che sia di questi flop ce n’è una quantità strepitosa: lo si può vedere nelle grandi come nelle piccole cose.

 


Prendiamone uno fresco di giornata, offertoci su un piatto d’argento da La Stampa di ieri che titola Pensioni, il part time agevolato si è rivelato un flop: solo 200 domande da giugno. Ne riportiamo pari pari l’incipit:

La norma sul part time agevolato verso la pensione si preannuncia un flop, così come accaduto per quella sul Tfr in busta paga: dal 2 giugno 2016, data di entrata in vigore del decreto che dava la possibilità ai lavoratori che avrebbero maturato il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 di andare in part time verso la pensione, le domande accolte dall’Inps sono state appena 200”.

Pensate: nel primo mese solo 100 domande, di cui 33 in tutta la Lombardia, sono diventate 200 dopo 18 mesi. Come mai così poche?

Leggendo l’articolo uno potrebbe pensare a causa dei suoi limiti: non è applicabile al pubblico impiego e al lavoro autonomo; oppure al fatto incontestabile che i vantaggi sono più per il dipendente che per l’impresa.

Ma non è solo quanto illustrato nel suo complesso, che già renderebbe inutile l’iniziativa. Pensata su misura per le donne... non ha tenuto conto di un piccolo particolare, che riportiamo:

Di fatto l’opzione è preclusa alle donne dato che chi può usare lo strumento deve essere nato prima del maggio 1952 e le donne nate prima di questa data sono in grandissima maggioranza uscite dal lavoro entro il 2016”.

Rammentate quando abbiamo detto che il sistema sociale strutturato “a 1D” attiva meccanismi automatici che si autoalimentano e che non sono più controllabili dall’uomo?

Qui ne abbiamo un perfetto caso di scuola. Troppe norme burocratiche che si contraddicono e che si eliminano a vicenda. E che dimostrano in piccolo quello che la dimensione politica ha ottenuto negli ultimi duecento anni di predominio sulle altre due: la burocratica distruzione di se stessa.

L’analfabeta sociale di ritorno moderno dovrà finalmente capire dai fatti, dall’esperienza negativa scaricata sulle sue spalle, che nel sistema strutturato a “1D” la Politica suicida se stessa, la Cultura suicida se stessa, l’Economia suicida se stessa.

Che esagerazione direte, forse non correlando i segnali “forti” in tal senso provenienti dalle tre dimensioni: esplosione delle Banche (per il momento per lo più locali, ma si attende il botto di quelle nazionali in tutta Europa) a causa dell’iniquo sistema finanziario mondiale; rigurgiti nazionalistici (eclatante Trump, ma in Europa non scherziamo) a causa dell’autoreferenzialità dei programmi illusori di Partito; precarietà degli studi (uscita prematura dalle scuole dell’obbligo, non conclusione dei corsi universitari, fuga dei cervelli all’estero) dovuti alla mancanza di libera autodeterminazione della Scuola, sottoposta com’è ai dictat dello Stato e ora anche del Mercato.

E in questo illuminante caso del part time pensionistico, se si hanno orecchi per sentire – naturalmente è questa (oltre alla volontà di vedere e non chiudere gli occhi) la seconda conditio sino qua non per cessare di essere analfabeti sociale di ritorno – in questo esemplare caso di scuola vediamo anche un segnale “debole” che conferma come l’elemento economico moderno uccida se stesso in quanto “costa di più” di quello che viene stanziato (in questo caso) o che fa guadagnare (in tutti gli altri).

Lo sentiamo nelle parole del Presidente dell’INPS Tito Boeri, che a commento dei primi dati disponibili, parlò di «interventi estemporanei e parziali» con «costi amministrativi superiori alle somme erogate».

Somme che in questo caso sono 240 milioni di euro in tre anni (2016-2018) e che, largamente inutilizzati ora, finiranno ad alimentare i giochetti di bilancio nazionale o la corruzione dilagante.

Se sapessimo leggere e scrivere il sociale moderno, questo caso ci insegna a rivolgere la nostra attenzione, il nostro pensiero (riformatore o conservatore che sia) alla ri-strutturazione del sistema sociale da 1D malata a 3D sane e non alle mille iniziative che auto-entusiasmano solo chi le propone, destinate come sono inevitabilmente al flop.

La forza di trarci fuori dal caos montante di cui è causa prima e più importante il sistema sociale di oggi “a 1D” (o monodimensionale squilibrato e malsano) ce l’ha soltanto la Società “a 3D” (o tridimensionale equilibrata e sana).

Società tridimensionale che non è un’iniziativa astrattamente idealistica, ideologica o utilitaristica né estemporanea e parziale, ma è piuttosto una necessità adeguata ai tempi odierni e integrale... perché “concretamente strutturale”.

(riproduzione riservata)