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Deficienza artificiale: usciamo dal rovesciamento menzognero del macello-marketing quotidiano


18/06/2024

di Andrea di Furia

Non siete mai stati apostrofati così? “Se non hai ancora compreso che l’Intelligenza Artificiale è la cosa più bella del mondo attuale, probabilmente sei una reliquia del mondo preistorico”. E vai, dopo, con una sfilza di vantaggi pazzeschi che ci porterà infallibilmente.

A ben pensare sembra la tecnica commerciale del “domani si fa credito”, trasformata nel vantaggioso “il credito c’è domani” dell’impestante macello-marketing quotidiano!

Vantaggi che, però, a me paiono fittizi e inutili al 90%, salvo “limitati" casi eccezionali che, come tali, confermano la regola di essere fittizi e inutili al 90%. Così come accade alle strabilianti possibilità dateci da un telefonino: il 90% delle sue possibilità non viene utilizzato.

Direi che si può affrontare il tema della cosiddetta AI (Intelligenza Artificiale) solo dopo - per disintossicarci dalla pubblicità progresso H24 sulle sue meraviglie -  averla visualizzata come spazzatura informatica: montagne di spazzatura informatica estratte dalla discarica web planetria quotidiana, infatti, costituiscono la sua base, il suo magazzino dati da cui estrae le sue mirabolanti esternazioni.

Da questo disintossicato punto di vista Internet non se la sta passando benissimo. Tra social media che paiono al principio del loro declino, milioni di pagine vuote e link rotti che si accumulano, stormi di bot e profili falsi che creano contenuti destinati ad alimentare interazioni fantasma e terribili malfunzionamenti dell’algoritmo che hanno trasformato Facebook e Instagram in una specie di fognatura del “contento”, quello che doveva essere il supremo network digitale che connetteva il mondo diventa sempre più un bassofondo di vicoli stretti e bui, dove si annidano scammer (truffatori web) e vampiri di attenzione.

Dunque, il primo atto per capire l’Intelligenza artificiale è prendere visione della stessa: vuol dire, con la propria testa e grazie alla propria capacità di immaginazione dobbiamo visualizzare in un’immagine-sintesi l’essenza dell’oggetto osservato.

L’essenza dell’AI è il suo magazzino dati che subisce tre difetti colossali: il primo è l’oggettività del “contenuto” nel magazzino dati, che si ottiene se tre parametri sociali sono rispettati:
1. la mancanza di interessi personali di chi ordina di immetterli o immette i dati (parametro culturale);
2. la mancanza di interessi ideologici di chi ordina di immetterli o immette i dati (parametro politico);
3. mancanza di interessi commerciali di chi ordina di immetterli o immette i dati (parametro economico).

Se osserviamo chi promuove AI, vediamo che è vittima di interessi personali, ideologici e commerciali: quindi, al 90%, essa è vantaggiosa solo per chi ha interesse diretto a usarla e, di conseguenza, riempirà il magazzino della povera AI di quei dati e di quegli algoritmi che meccanicamente porteranno gli utenti-buoi selezionati nella propria accogliente stalla.

Il secondo difetto è che tutto l’investimento di chi ha interesse è rivolto all’algoritmo (la procedura meccanica preimposta per arrivare al miglior risultato per chi la impone), mentre il fatto che il magazzino sia di qualità e non pieno di spazzatura web in quantità astronomiche è assolutamente un parametro inosservato.

Il terzo difetto, il più dannoso alla lunga per le generazioni future, nasce dal non considerare il cervello umano un muscolo mosso da un’entità animico-spirituale diversa e indipendente dal mero supporto fisico-cerebrale.

Dalla deficienza di conoscenza di questo aspetto (ormai la superstiziosa religione scientifica attuale è convinta che il cervello secerne i pensieri come la milza sercerne la bile, mentre viceversa sono i pensieri che secernono/modellano il cervello) ne risulta che, sostituendosi al cervello umano, la cosiddetta AI promuove un inaridire delle sue circonvoluzioni, un depotenziamento del cervello umano che va contro millenni di evoluzione (dall’uomo preistorico a Bill Gates).

Se poi consideriamo l’Utente tipo di AI (quindi chi la subisce, non chi ha il triplice interesse a configurarla) il suo destino è identico al tizio che viene convinto da un terzo che, facendo quest’ultimo “acquagym” al posto di Tizio, il corpo di Tizio (quello che invece rimane asciutto a bordo vasca) sarà così tonico da superare la prova costume.

Ma questo è l’atteggiamento mentale dei promotori della cosiddetta AI, che considera tutti noi deficienti all’altezza della sua creatura, la Deficienza artificiale appunto: che favorisce solo chi ha interesse diretto (personale, ideologico, commerciale) a generalizzare l’uso di questo utensile informatico che, come ogni utensile ha solo un uso positivo nel suo specifico e ristretto campo di utilizzo.

Per fare un esempio: come il martello ha uso positivo solo nel piantare i chiodi (non per spalmare la nutella, non per sostituire pezzi di abbigliamento, non per nutrire un neonato) così la cosiddetta AI ha un uso positivo solo nel catalogare/utilizzare i dati metereologici che le varie stazioni mondiali/locali registrano per le previsioni del tempo (non per dare pareri o rispondere a domande o addirittura per fare ricerche per tutti).

Di recente, con l’avvento delle AI sempre più intelligenti ma anche sempre più stupide, un nuovo tipo di “contenuto” è emerso prendendo il nome di “slop”. Il termine è emerso tra i forum online che sono la vera fucina della cultura pop di Internet riferendosi a contenuti di scarsa qualità, fake news o video e immagini fasulle generati dall'IA che si trovano nei social media, nell'arte, nella letteratura e, sempre più, nei risultati di ricerca.

Quando Gemini, l’AI di Google, afferma che gli astronauti hanno effettivamente trovato dei gatti sulla Luna, quando chiedendo a Gemini di condurre una ricerca, tutti i dati storici come date o eventi privi di una base documentale sono basicamente inventati di sana pianta tutto questo è “slop”.

Anche le foto AI: a cui frotte di utenti meno digitalmente alfabetizzati reagiscono con totale e innocente onestà, credendole vere, sono “slop”.

Un caso virale è stato un delirio architettonico rococò creato da una AI che alcune pagine “slop” di Facebook pubblicavano come ricostruzione delle Terme di Caracalla a Roma per la meraviglia di tutti quegli utenti che amano commentare con emoji o con esclamazioni: gli utenti-deficienti target.

Quando Google ha integrato il suo modello di intelligenza artificiale Gemini nei risultati di ricerca negli Stati Uniti - per fornire risposte dirette alle ricerche degli utenti attraverso una AI Overview in cima alle pagine dei risultati di ricerca - i problemi sono iniziati subito: Obama era musulmano, i cani possono possedere e gestire hotel e pilotare aerei.

Palesemente essendo Deficiente, e non intelligente, l’AI non è in grado di distinguere contesti e operare con quel “senso di verosimiglianza” che a un essere umano consente di distinguere il plausibile dall’impossibile.

Ma ora che i contenuti generati dalle macchine aumentano il problema di questa disinformazione digitale cresce, la spazzatura digitale aumenta esponenzialmente e il termine "slop” ci rimanda al pastone triturato che viene versato nelle mangiatoie per il bestiame degli allevamenti intensivi.

Anche questo “slop” informatico, infatti, è una poltiglia di informazioni triturata da macchine eterodirette dagli algoritmi, praticamente priva di valori nutrizionali: solo spazzatura, dunque.

Se seguiamo i concetti base sulla struttura UNIdimensionale antisociale dell’attuale Società umana gassosa parassitaria (il sistema globale odierno, a totale predominio dell’Economia/finanza/commercio-Mercato su Politica-Stato e Cultura-Scuola) vediamo che con la Deficienza artificiale non si può avere un vero strumento utile a tutti, perché l’attuale predominio economico ecc. è a totale disposizione dei furbetti del dollarino, che si nutrono del target utenti-deficienti come noi dei semi di zucca (i brustolini) o le ciliegie… che l’una tira l’altra.

Cosa vuol essere, messa ulteriormente a punto, la Deficienza artificiale? Uno strumento di controllo autoritario per sottomettere le singole Persone, rese meno intelligenti (depotenziamento delle circonvoluzioni cerebrali), per dominare meglio le Comunità politiche (informatizzazione dei dati fisici e di vita dei membri), per predare meglio le risorse comuni del Territorio-ambiente planetario (il business).

Qui è importante affrontare con un diverso pensiero, non il solito, la questione Deficienza Artificiale:

  1. il solito pensiero sociale vecchio può dire, ad esempio, blocchiamo il progresso o magari mettiamolo in stand-by per qualche decennio in modo da togliere i difetti e da acculturare gli utenti boccaloni.
  2. il vero pensiero sociale nuovo, invece, va all’origine dell'antisocialità utilitaristica del sistema e mira a modificare la sua UNIdimensionalità dominante parassitaria (del Mercato concreto su Stato e Scuola fittizi) in TRIdimensionalità armonica e sinergica (di Mercato, Stato, Scuola tutti e tre concreti).

Chi si occupa di sociale concreto (Scuola, Stato, Mercato) deve andare alla radice del malessere sociale che non è solo quello della Deficienza artificiale, ma di tutto il sistema parassitario UNIdimensionale che ha permesso a Internet di diventare una discarica di rifiuti sociali economici, politici e culturali a cielo aperto così come ha permesso al Pianeta di diventare una discarica di rifiuti urbani a cielo aperto

Sistema parassitario che è la causa prima della nostra antisociale (in)civiltà della macchina… oggi neoliberisticamente interpretata.

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