Dialogo tra un bambino e la sua mamma
04/02/2018
di Andrea di Furia
In questo momento storico in cui stupidamente alla Tecno-scienza [persino a quella virtuale “contabile”] si permette di tutto - perché non ci si vuol rendere conto dell’antisocialità dello suadente slogan “non si può fermare il progresso” e che la tecnologia, come ha affermato il sociologo H.M. McLuhan, è un tiranno invisibile – è particolarmente difficile trasmettere a chiunque come nella realtà dei fatti (non nelle personali opinioni, simpatie e inclinazioni) il pensiero scientifico faccia male al sociale: e che faccia malissimo specialmente quando… non ce ne si avvede.
Ci si può domandare: come si fa a trasmettere un concetto del genere a chi banalmente identifica il bello del sociale moderno con l’entusiastico utilizzo della Tv, del Computer e dello Smartphone? A chi magari crede che la Scienza lo abbia riscattato dalla superstizione religiosa medievale e non si accorge di aver sostituito una superstizione antica, millenaria, con una superstizione ormai secolare... quindi seminuova?
Semplice, basta conoscere alcuni punti fermi raggiunti dalla ricerca scientifica stessa. Ce ne ci riferisce uno lo psicoanalista Luigi Zoja nella sua istruttiva conversazione con il giornalista Omar Bellicini.
Luigi Zoja: «A Harvard è stata condotta una ricerca su sedicimila anziani, sprovvisti di una vita sociale articolata come quella che caratterizza l’uomo medio nella fase lavorativa. Il campione è stato diviso in due parti: quelli che mantenevano contatti diretti con la Comunità e quelli che affidavano il proprio sguardo sul mondo solo alla televisione, o in misura minore al computer. Il gruppo è stato seguito per anni e i risultati sono parsi sorprendenti: per chi osservava la realtà prevalentemente in video, la perdita della memoria, dovuta all’invecchiamento, avanzava a velocità doppia rispetto a chi conservava rapporti diretti con le persone: non solo quelli che partecipavano a dibattiti filosofici, ma anche quelli che si limitavano a incontrare amici al bar».
Perché poi dovrebbero mai essere ritenuti sorprendenti questi risultati relativi alla corporeità umana? Sappiamo tutti che persino una casa abbandonata (una corporeità fatta di mattoni e cemento) decade più velocemente di una che è abitata. Ma seguiamo il racconto.
Luigi Zoja: «Si potrebbe pensare che gli individui sottoposti a un superiore flusso di informazioni, come quello assicurato dalla Tv o dal computer, abbiano la mente più allenata. Però non è così. C’è un indebolimento, che deriva dalla frequentazione di immagini che non sostituiscono davvero la realtà. C’è un effetto di illusione e di “superficializzazione” – che sorprendentemente corrisponde al fatto che uno schermo è bidimensionale, non ha profondità».
Definirei geniale questa osservazione. Ora, se riportiamo questa verifica scientifica al sociale di cui trattiamo, dobbiamo osservare che nel sociale non abbiamo “uno schermo bidimensionale” come nel computer/Tv, bensì ancor meno!
Abbiamo uno scenario "unidimensionale”, "a 1D", quindi "lineare": poiché il nostro sistema sociale attuale è strutturato “a 1Dimensione sociale dominante sulle altre due”. Sistema sociale “a 1D” che quindi non ci rimanda la realtà tridimensionale "a 3D", come dovrebbe, ma neppure quella "a 2D" bidimensionale!
Parafrasando Zoja, abbiamo solo un accentuato “effetto di illusione e di astrazione” con il ruisultato di promuovere copiose ondate di lucida paranoia sociale. E se osservate, il paranoico tipo è ovunque. E' il tizio, la tizia che parte dalla certezza che ogni male vada attribuito agli altri; e la sua logica procede invertendo le cause, senza però dare l’idea che sta delirando. Anzi, nei talk show e sui social network risulta convincente: addirittura carismatico! Quando infetta le masse però, quando la follia fa la Storia... nel sociale son dolori. Grossi.
Non accorgersi della pericolosità dell’influsso estraniante della tecnologia sulle persone, e soprattutto dell’insufficienza del pensiero scientifico quando si dedica al sociale, ciò prova che siamo di fronte ad una vera e propria cecità sociale.
Tuttavia qui le opinioni, simpatie e inclinazioni personali possono far obiettare che quei 16.000 anziani fossero tutti dei “rimbambiti”, e che a una persona normale questo non accade. Al riguardo, facciamo nostro il commento dello psicoanalista al giornalista.
Luigi Zoja: «Sono cambiamenti silenziosi, difficili da arginare. Pensi che le nuove tecnologie stanno alterando persino una professione apparentemente senza tempo, come quella dell’analista. Se le chiedessi qual è il primo strumento impiegato dallo psicoanalista per le sue valutazioni, probabilmente direbbe: “L’osservazione dei sogni”. (…) Ebbene, nelle terapie degli ultimi anni ho notato un mutamento, perché la maggior parte delle persone non tiene sul comodino un taccuino [vecchio consiglio che si dava allo Jung Institute di Zurigo ai pazienti, perché li annotassero appena suonava la sveglia], ma uno smartphone. E quando si sveglia lo accende, magari proprio per appuntarsi l’ultimo sogno. Il guaio è che, in questo modo, il mondo esterno invade sùbito la psiche e tanti pazienti mi raccontano di non riuscire a fissare i ricordi prima che scompaiano, dopo la lettura dei messaggi su Facebook e WhatsApp. Avviene così uno spostamento artificiale da una dimensione interiore a una esterna. È uno spostamento operato dalla tecnologia. Questo per dire che la tecnica influenza il nostro modo di collegarci con la dimensione interiore molto più di quanto si pensi».
E come non osserviamo l’influsso negativo della tecnologia, ma lo subiamo e ne siamo inconsapevol-mente preda, così non osserviamo nel sociale l’influsso negativo della "lineare" strutturazione "a 1D" del sistema sociale, ma lo subiamo e parimenti ne siamo inconsapevolmente preda.
Che questo avvenga ancora a più di due secoli dalla Rivoluzione francese, che se ne sia accorto il Poeta-scienziato Goethe già nel 1795 (!) e che non ce ne accorgiamo noi moderni - pur essendo i nostri Sociologi, e noi stessi, così attenti a riconoscere che cosa non va più nell'attuale sistema sociale nazionale e mondiale - è un paradosso che ha dell’inspiegabile.
Ovvero si spiega soltanto ammettendo di esser vittime di un dilagante analfabetismo sociale di ritorno [la sindrome sociale ASR] o di mancare del senso sociale visivo apposito [non è dilagante, ad esempio, anche la mancata capacità di visione sociale di chi ci Governa?] che giustificherebbe la cecità sociale osservata.
Essendo migliaia le cose che non vanno nelle 3 Dimensioni sociali emancipate, possiamo accordarci nel riassumerle sinteticamente considerando malate di unilateralità e tornaconto egoistico/classista sia la moribonda Cultura, sia la moribonda Politica, sia la moribonda Economia.
Naturalmente è più facile avvedersi di questo trend malsano e negativo del sistema sociale moderno nella Cultura [sempre meno a disposizione di tutti] e nella Politica [ancor meno a disposizione di tutti]. Eppure anche l’Economia planetaria moderna [la più ricca e potente in assoluto dalla Preistoria ad oggi] essendo apertamente malata di unilateralità e tornaconto personale - egoistico (nel singolo individuo) e classista (nelle varie caste: dei Banchieri, degli Economisti, dei Liberisti della domenica, dei Collettivisti, degli Speculatori ecc.) - è anch’essa moribonda, nonostante le apparenze trilionarie di buona salute per il PIL. Che andrebbe in realtà scritto così: P.Il = Poveri Illusi.
E le prime vittime inconsapevoli sono proprio i tantissimi Dottor Jeckill miliardari che (inconsapevolmente?) si trasformano in tanti feroci Mister Hide sociali: quei 70 milioni di persone che costituiscono l’1% dei restanti 6 miliardi e 930 milioni di abitanti del Pianeta sistematicamente oppressi economicamente e quotidianamente uccisi come vedremo – proprio dal punto di vista economico sociale, cui si è in verità ciechi – da questi Paperoni.
Va capito che quando si parla dei Paperoni mondiali come dei Serial Killer non ci riferiamo a Persone che maneggiano strumenti di morte come coltelli, laser, pistole, apriscatole, ma a Persone per le quali questi strumenti di morte sono la fame, le disuguaglianze, l’umiliazione della dignità umana, la schiavitù del Mercato del lavoro, il precariato che impongono come effetto domino del proprio anche onesto operato alle masse.
Pensiamo ad esempio [dati OXFAM] che l’1% più ricco del Pianeta possiede tanto quanto il 99% residuo. Uno dice sono solo numeri. Forse lo sono proprio per quell'1%. In realtà sono qualcosa di molto concreto per una parte cospicua di quel 99% residuo.
Immaginiamo ora, a proposito, un dialogo che ci può forse chiarire meglio quello che di solito non riusciamo a cogliere presi dalle nostre proprie problematiche quotidiane: senza considerare che sono anche le stesse degli altri e, forse, anche più drammatiche delle nostre.
Immaginiamo un dialogo tra un bambino che abbia bisogno di mangiare un panino per non morire di fame e la sua Mamma. Il bambino – potremmo magari essere noi stessi nella prossima vita - va dalla Mamma e chiede un 1 $ per comprarlo e sopravvivere stentatamente un giorno di più.
La mamma lo guarda affettuosamente e gli spiega paziente:
“Non ti posso dare 1 $ perché il tuo se lo è preso Warren Buffet, lo speculatore n°1 al Mondo”.
“Dammi allora il tuo, mamma”.
“Neppure questo posso darti. Perché il mio 1 $ se lo è preso Bill Gates, l’imprenditore n°1 al Mondo”.
“Dammi allora quello di Papà”.
“Su, su mettiti il cuore in pace piccolino mio: non c'è più nemmeno quello di Papà. Se lo è preso Jamie Dimon, il manager bancario n°1 al Mondo”.
Il bambino riflette un attimo e poi commenta:
“Meno male! Sai la delusione, se i 3 $ della nostra famiglia li avesse presi qualcuno in fondo alla classifica. Prima di morire di fame, oggi, voglio proprio dirlo al mio amichetto. Sai mammina, lo farò morire d’invidia”.
Secondo le stime di Save the Children muoiono di fame 3 milioni e 100.000 bambini all’anno. Fanno 3 milioni di omicidi in guanti bianchi a causa di un’Economia mondiale malata: Il cui compito non è quello di arricchire il singolo Serial Killer economico [il moderno Re Mida di turno] ma soddisfare i bisogni della Comunità in cui vive. E adesso, poiché è l’economia globale a caratterizzare la nostra Società gassosa, quelli dell’Umanità intera.
Eppure sono dei benefattori dell’Umanità – direbbe qualcuno – specie se è venuto a sapere quanta beneficienza stanno facendo i 3 Personaggi citati come testimonial della categoria dei Paperoni Serial killer. Ma è vera gloria? Come si valuta infatti un criminale che nei giorni lavorativi uccide degli innocenti e la domenica va a messa e si confessa? È forse con un peloso obolino, oboletto, obolone che si può cancellare un dato di fatto così tragico?
Tragico economicamente, prima che politicamente e culturalmente!
Allo stesso modo va valutato chi si approfitta - anche se è inconsapevole, perché ciò vuol dire che persino animicamente è mutilato: in quanto manca di concretezza sociale, oltre che di senso morale sociale e di ideali sociali – di un sistema sociale che unilateralizza l’Economia mondiale in senso personalistico, sottoponendo così all’arbitrio egoistico/classista un Mercato territoriale che dovrebbe essere “umano fraterno” e non “disumano predatorio”.
E, per quanto sia ora legalizzata, la predazione nella dimensione economica (come in natura) fa delle vittime. Ma in natura il predatore uccide perché ha bisogno di mangiare per sopravvivere, mentre nella dimensione economica anche senza aver bisogno di mangiare il Paperone predatore compie (al netto degli adulti e anziani) solo 3 milioni e 100.000 uccisioni di bambini all’anno.
E poi, non è un delitto condannare alla malnutrizione cronica 159 milioni di bambini solo per il gusto di possedere qualche performante titolo di Borsa o di speculare su derivati tossici e materie prime?
Solo l'attuale dilagante cecità sociale impedisce di vedere nella dimensione economica la correlazione tra predazione e genocidio, così ormai come la si vede chiaramente tra purga etnica e genocidio nella dimensione culturale.
Certo il nostro onesto Serial Killer economico potrebbe dirsi che è soltanto una questione di numeri: un problema di sovrappopolazione. Se infatti si facessero meno bambini il suo predare l’economia mondiale in percentuale ne avrebbe uccisi o condannati alla denutrizione cronica senz’altro molti meno.
Tuttavia non è per colpevolizzarlo che osserviamo tutto questo, né per sostenere Save the Children (che immaginiamo ben supportato oltre che dalle persone sensibili socialmente anche da quanti vogliono ripulirsi la coscienza strofinandola con i biglietti verdi esentasse erogati in attività umanitarie).
Si vorrebbe viceversa rendere attenti i nostri governanti attuali e potenziali - in un sistema sociale “a 1Dimensione dominante le altre due”, che condiziona a pensare in modo unilaterale e disumano - al fatto che gli omicidi non si commettono solo con un classico strumento di morte (il coltello) e secondo il pensiero unilaterale culturale.
Si possono commettere infatti, anche inconsapevolmente, persino con lo strumento delle troppe leggi (che finiscono per legalizzare il crimine o autorizzare il lobbismo) secondo il malsano pensiero scientifico unilateralmente applicato alla dimensione politica; e pure col rendere predatorio il Mercato mondiale (che favorisce l'espropriazione personale "incontrollata" della ricchezza mondiale oltre il limite della propria personale capacità di gestirla) secondo il malsano pensiero scientifico unilateralmente applicato alla dimensione economica.
Quando infine aggiungendo come carico da 11 [è un dato pubblico, non una fake news] che solo l’1% dei Paperoni mondiali ha avuto un superlativo +82% di crescita della ricchezza netta (!) nel 2017 - rispetto al corrispondente e crescente decremento negativo del potere d’acquisto del 99%, i 6 miliardi e 930 milioni di abitanti residuali del pianeta Terra– insistendo sul punto focale che in realtà questi Paperoni sono di fatto dei pericolosi Serial Killer sociali inconsapevoli persino dal punto di vista economico, non lo facciamo per suscitare sterile sdegno ma per svegliare le coscienze dal torpore di una fin troppo comoda passività che ci ottenebra da almeno due secoli.
Per svegliare quanti ancora, calvinisticamente, pensano che le briciole dell’economia che cadono dalla tavola imbandita dei Paperoni predatori possano migliorare il Mondo meglio di tutti gli altri che li hanno preceduti al potere: quelli che hanno creduto nella bacchetta "maggica" culturale dell'Uomo del destino o nella automaticità salvifica della Democrazia.
Svegliamoci tutti, invero, per il nostro stesso bene: in un sistema sociale che dopo 6 millenni rimane ancora strutturato "a 1D" - a 1Dimensione dominante sulle altre due, oggi l'Economia che asserve le altre due ai propri prioritari scopi - tutto ciò che possiamo escogitare di economico [o politico, o culturale] per migliorare la situazione attuale è solo una pia illusione: è destinato inevitabilmente al disastro.
Se non trasformiamo prima di qualsiasi altra cosa il sistema attuale, portando la sua struttura "a 3D" - a tre dimensioni autonome, ossia non più soggette (come da secoli ormai) l'una all'altra - saremo condannati come le precedenti 11 generazioni di solerti riformatori sociali a vedere tutte le nostre soluzioni economiche, politiche e culturali [e in tempi ogni volta sempre più brevi] metamorfosate nel loro antisociale contrario.
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