Il segreto italiano svelato da ISVI
Le condizioni facili creano persone deboli, mentre le condizioni difficili creano persone forti e da questa verità nasce il successo italiano
13/03/2023
di Mario Pinzi
L’essenza della ricerca ISVI ha messo in evidenza il successo dell’impresa italiana che continua a stupire il mondo intero.
Secondo l’Istat, in Italia le persone con un posto di lavoro fisso superano i 23 milioni ed è il livello più alto raggiunto dal gennaio 2004 e se si guarda al risultato trimestrale bisogna tornare al 1977.
Al top si piazza anche il tasso di occupazione che nel primo mese del 2023 ha raggiunto il 60,8%.
A gennaio si registrano 35mila occupati in più (+ 0,2% rispetto al dicembre scorso e 459mila in più rispetto a gennaio 2022.
Il vero successo arriva dai dipendenti permanenti (+ 64mila sul mese e +464 mila sull’anno) mentre diminuiscono quelli a termine (rispettivamente -12mila e -47mila) e il tasso di inattività scende al 33,9%.
Con tutti gli impedimenti che la nostra impresa subisce quotidianamente, il nostro Made in Italy ha prodotto 33 miliardi di volume d’affari fornendo lavoro a 400 mila addetti (il 55% del mercato mondiale dei prodotti di pregio è italiano).
I nostri numeri sono eccezionali e il nostro Paese è classificato il primo al mondo per il saper fare con marchi di qualità al Top e una forte tradizione in tutti i settori merceologici.
Da dove nascono queste capacita?
Secondo la ricerca ISVI, queste capacità nascono per aver trasferito nell’azienda i valori portanti della famiglia instaurando la leva della solidarietà reciproca, difficile da trovare in altre imprese.
Le capacità competitive della nostra industria manifatturiera nascono dalla validità dei prodotti, ma anche dalla consapevolezza che gli organi Costituzionali non si preoccupano di migliorare i servizi portanti del Paese e attraverso questa consapevolezza i leader delle singole imprese sono allenati a risolvere qualsiasi tipo di problema e quando c’è una crisi l’affrontano senza timori.
Saper condurre l’impresa senza batticuori in momenti di crisi, diventa un fattore competitivo e i nostri imprenditori ci riescono per l’allenamento quotidiano finalizzato alla sopravvivenza.
In queste condizioni straordinarie ogni imprenditore sa che deve fare leva su se stesso e l’allenamento forzato causato dalla mancanza di certezze non li manda KO.
Le nostre imprese primeggiano sulle cinque principali Nazioni dell’Unione europea, nell’economia circolare che in futuro diventerà la leva più importante delle produzioni.
Con 270 tonnellate di materiali utilizzati per milione di euro prodotto, inferiore rispetto a quello della Germania(333), l’Italia è il Paese più efficiente tra gli stati dell’Unione europea nella produzione e nel consumo del materiale riciclato.
In sostanza la ricerca ISVI conferma che l’impresa italiana rispecchia in pieno i valori della famiglia che ha saputo accumulato 12 mila miliardi di risparmi e se analizziamo la situazione finanziaria delle nostre imprese, la maggioranza è super capitalizzata.
Un altro elemento importante che caratterizza la ricerca voluta Cav.Ali Reza Arabnia realizzata attraverso la guida del Prof. Vittorio Coda, presidente del Comitato Scientifico ISVI (professore emerito dell’Università Bocconi), è il legame genetico che l’impresa italiana ha con il proprio territorio, fondamentale per promuovere i valori imprenditoriali promossi da Adriano Olivetti, l’uomo che liberò l’operaio dalla schiavitù dei gesti ripetuti.
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