Illusi, Delusi e Allucinati
Siamo gli effetti collaterali del sistema "antisociale"
02/12/2018
di Andrea di Furia
Viviamo in un sistema sociale unilaterale, squilibrato e malato: in realtà “antisociale” perché unilaterale. Questa unilateralità è strutturale e si manifesta in tre modalità distinte, a seconda della preferenza che ci appartiene soggettivamente rispetto alle tre dimensioni sociali classiche: Cultura, Politica, Economia.
In ambito sociale, se diamo più peso ai valori morali preferiamo la dimensione culturale sulle altre due; se diamo più peso alle relazioni interpersonali preferiamo la dimensione politica sulle altre due; se diamo più peso a ciò che è utile preferiamo la dimensione economica sulle altre due.
Difficile riconoscere questo in noi stessi – cosa che aumenta il tasso di antisocialità del sistema – più facile riconoscerlo su grande scala. Ad esempio geograficamente nei Popoli: l’estremoccidente angloamericano predilige ciò che è utile: l’Economia sulle altre due; il medioriente predilige i valori morali: la Cultura sulle altre due; al centro i Popoli europei prediligono la relazione interpersonale con i suoi diritti e doveri: la Politica sulle altre due.
Anche storicamente questo appare con chiarezza, ad esempio in Europa. Fino al Medio Evo la Cultura era la dimensione sociale che dominava sulle altre due; poi ha dominato la Politica sulle altre due fino alla Prima Guerra mondiale; poi dalla Seconda Guerra mondiale ad oggi ha dominato l’Economia sulle altre due dimensioni sociali.
Questi tre domini dimensionali però, strutturalmente parlando, sono diversissimi tra loro. E per marcarne la diversità – in quanto sistema sociale dominante - li abbiamo caratterizzati come Società solida a traino culturale (quella medievale/mediorientale) che privilegia i valori morali; come Società liquida a traino politico (quella risorgimentale/europea) che privilegia la relazione interpersonale con i suoi diritti e doveri; come Società gassosa a traino economico (quella post-Seconda Guerra mondiale/estremoccidentale) che privilegia ciò che è utile.
All’interno di ognuna di queste tre tipologie unilaterali di sistema sociale, ovviamente, esistono anche le altre due dimensioni sociali, ma in sottotono e sempre conflittualmente tra loro. Tuttavia il loro peso è molto limitato dalla dimensione dominante fino al punto da diventare evanescenti. Ad esempio, nella Società gassosa a traino economico che privilegia ciò che è utile si discute molto di valori morali e di diritti umani… ma è solo chiacchiera di sottofondo. Basta pensare ai comportamenti dei Popoli attuali relativamente alle migrazioni, o alla figura di Donald Trump che incarna questa unilateralità economica nella maniera più aderente possibile: per lui valori morali e diritti umani, di fronte all’utile economico, sono solo carta straccia… per non dire carta igienica.
Facciamo questa osservazione sempre tenendo conto che tutto ciò (pensieri e comportamenti di Popoli e Trump) sono il prodotto inevitabile anche del sistema sociale squilibrato monodimensionale oggi a traino economico - la Società gassosa - pur se ancora contrastato e mitigato dalla timida resistenza spesso conflittuale ad esso (vedi Gilet gialli a Parigi) delle altre due dimensioni sociali .
Questo dominio monodimensionale squilibrato e disarmonico del sistema sociale attuale, praticato da tutte e tre le tipologie strutturali unilaterali, non ha strutturato unilateralmente solo le Istituzioni culturali, politiche ed economiche: ha strutturato in modo unilaterale anche il modo di pensare prevalente di chi si approccia al sistema sociale - alla Società umana attuale - sia per studiarlo (i Sociologi), sia per riformarlo/conservarlo (gli Statisti, gli Economisti, i Professori, i Politici), sia per necessità di viverlo (tutti noi).
Prendiamo ad esempio uno dei maestri della Sociologia moderna cui noi, in particolare, dobbiamo tanto: Zygmunt Bauman. Tutta la sua opera si fonda sopra un fortissimo senso della giustizia/ingiustizia sociale, e via via nota che se da una parte a causa della moderna economia si sono ampliate disuguaglianze sociali che la Politica non è più in grado di ridurre o mitigare, dall’altra osserva che la Politica non è più neppure in grado di accogliere e tutelare i forti valori morali ereditati dall’evoluzione culturale storica.
Per descrivere questa sua corretta analisi con un’immagine-sintesi piena di significato Bauman perviene al concetto di “modernità liquida”. Caratterizzazione geniale che va però contestualizzata alla sola dimensione politica, e non generalizzata come ormai pare moda a tutto il sistema sociale: altrimenti tale caratterizzazione si distacca dalla realtà concreta e diventa astratto slogan elettorale... vuoto di pensiero sociale.
Concetto geniale e fecondo dunque, questo di Bauman, solo quando descrive esattamente la Società liquida a traino politico che privilegia la relazione interpersonale con i suoi diritti e doveri. Viceversa concetto areo e sterile quando viene applicato alle altre due tipologie di sistema sociale unilaterale: quella a traino culturale che privilegia i valori morali (Società solida in realtà) e quella a traino economico che privilegia ciò che è utile (in realtà Società gassosa).
Dal punto di vista Istituzionale - oggi che sta emergendo sempre più alla superficie la squilibrata Società gassosa a traino economico anche in Italia - è palese che funzionano meglio quelle economiche (Borse, Banche, Lobby); mentre traballano quelle politiche (Partiti, Parlamenti, Tribunali) e incespicano quelle culturali (Chiese, Scuole, Musei).
E dal punto di vista del singolo individuo? Come si esprime oggi il condizionamento unilaterale strutturale del sistema nel pensiero sociale individuale? Anche in questo specifico caso possiamo vederne le corrispondenze relative: ad esempio esaminando le preferenze soggettive in relazione alla dimensione Politica.
Chi tra noi privilegia i valori morali (dimensione culturale) rispetto a tutto ciò che è Politica ha l’atteggiamento dell’Illuso, che ritiene di poter cambiare il sistema se solo va lui al potere: è l’atteggiamento unilaterale, per esempio, degli intransigenti appartenenti al Movimento 5 Stelle (e dei loro cloni di destra, sinistra e centro). Illuso perché non è consapevole della struttura unilaterale, squilibrata e antisociale del sistema in cui opererà una volta al potere, che ha ormai automatismi che prescindono dal suo operato… e lo travalicano.
Chi tra noi privilegia la relazione interpersonale con i suoi diritti e doveri (dimensione politica) rispetto a tutto ciò che è Politica ha l’atteggiamento unilaterale del Disilluso che non va più neppure a votare: è l’atteggiamento unilaterale, per esempio, degli ex sostenitori intransigenti del PD o di Forza Italia (e dei loro cloni di destra, sinistra e centro) convinti che tanto non cambia nulla, anzi peggiora. Disilluso perché non è consapevole della struttura unilaterale, squilibrata e antisociale del sistema che permarrà tale, anzi peggiorerà nel tempo… indipendentemente dalla sua scelta di auto-escludersi.
Chi tra noi privilegia ciò che è utile (dimensione economica) rispetto a tutto ciò che è Politica ha l’atteggiamento unilaterale dell’Allucinato che vorrebbe eliminare alla radice ogni ostacolo giuridico perché ha fede solo nel fare: è l’atteggiamento unilaterale, per esempio, degli intransigenti della Lega (e dei loro cloni di destra, sinistra e centro) che vedono le ideologie politiche come il Diavolo l’acqua santa. Allucinato perché non è consapevole della struttura unilaterale, squilibrata e antisociale del sistema che vuole togliere limiti e barriere giuridiche-culturali a questo attivismo, che invece di produrre economico benessere porterà… economica schiavitù.
Riconoscere la caratteristica preferenza dimensionale unilaterale, che sta alla base del nostro pensiero sociale altrettanto unilaterale e poco aderente alla realtà concreta, è il primo passo per uscire dall’illusione, dalla delusione e dall’allucinazione che sta caratterizzando la nostra intera vita sociale.
Si smette di essere Illusi, Disillusi e Allucinati, però, solo diventando consapevoli dell’unilateralità del sistema sociale: per la precisione della triplice forma di questa unilateralità. Solo allora il nostro pensare sociale scende dalle mongolfiere dei teorici-utopisti e degli pseudo-pratici e torna con i piedi per terra. Solo allora il pensiero sociale di ognuno di noi si libera dall’unilateralità condizionante di cui prima non era consapevole, e può così afferrare la concretezza armonica tridimensionale della realtà sociale.
Si cesserà così di ritenere:
a) morale l’antisociale Società solida (religiosa/laica)
b) giusta l’antisociale Società liquida (dittatoriale/pseudodemocratica)
c) utile l’antisociale Società gassosa (liberista/collettivista)
Perché? Perché si comincerà a notare che tutte e tre queste tipologie di sistema sociale fanno la stessa cosa, pur partendo da punti di vista diversi e contrapposti. Tutte e tre manifestano la propria violenta antisocialità specifica perché fanno tutte la stessa identica “raccolta indifferenziata” del sociale complessivo”.
Raccolta indifferenziata di tutto ciò che è culturale, politico ed economico in un unico contenitore: cosa che favorisce in maniera esponenziale la corruzione istituzionale politica, le devastazioni economiche e il degrado culturale.
La Società solida a traino culturale, infatti, raccoglie indifferenziatamente in un unico contenitore (la Chiesa nel Medio-Evo) tutto ciò che è culturale, politico ed economico.
La Società liquida a traino politico, infatti, raccoglie indifferenziatamente in un unico contenitore (lo Stato) tutto ciò che è culturale, politico ed economico.
La Società gassosa a traino economico, infatti, raccoglie indifferenziatamente in un unico contenitore (il Mercato) tutto ciò che è culturale, politico ed economico.
Dobbiamo uscire dalla Vergine di Norimberga della raccolta indifferenziata del sociale complessivo e cominciare a farne la “raccolta differenziata”. Ogni dimensione deve essere autonoma e avere il suo contenitore specifico: l’Economia con il Mercato; la Politica con lo Stato; la Cultura con la Scuola. Così tutto si risana, e si può tornare a vedere un futuro per le attuali e le prossime generazioni.
Viceversa, i guai odierni peggioreranno per forza di inerzia, indipendentemente da ciò che pensano gli Illusi, i Disillusi e gli Allucinati dentro e fuori le stanze del potere culturale, politico ed economico.
L’unico antidoto è solo strutturale. Vale a dire che si deve passare dalla Società monodimensionale attuale alla Società tridimensionale dei tempi nuovi: la sola che può armonizzare e rendere sinergiche - sociali davvero, e in contemporanea - le tre dimensioni Economia, Politica e Cultura.
Società tridimensionale che richiede un diverso modo di pensare il sociale alla Sociologia e a tutti noi. Società tridimensionale che non ci vuole Illusi, Delusi o Allucinati ma, invero, Consapevoli.
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