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Individualismo e sistema sociale parassitario


12/05/2024

di Andrea di Furia

A un’osservazione attenta non può sfuggire il rapporto burrascoso tra la crescente (da secoli, come vedremo) esigenza di autodeterminazione del singolo individuo e la struttura parassitaria del sistema.

La struttura di sistema è parassitaria quando la relazione tra le 3 dimensioni sociali (Cultura, Politica, economia) è tale che 1 delle 3 domina le altre 2, vampirizzandone le forze evolutive e mettendole al servizio delle proprie esigenze funzionali: la Persona singola per la Cultura, la Comunità per la Politica, il Territorio-ambiente per l’Economia.

L’esigenza di fondarsi su di sé dell’individuo - di trovare un proprio interiore centro di gravità permanente (come canta Franco Battiato nel suo album La voce del padrone), di poter far sentire la propria voce e di contribuire al sociale tridimensionale, nel bene e nel male – in Europa nell’ultimo millennio ha dato prova di reiterate emersioni che hanno via via modificato la compagine sociale.

Se retrocediamo all’epoca del dominio medievale del Papato di Roma troviamo un’atmosfera culturale dominante che addormenta le coscienze individuali in emersione tramite un pensiero universale e la suggestione del rito.

Questa atmosfera viene rotta bruscamente da un individuo: il Re francese Filippo il Bello che agli inizi del 1300 porta via il Papa da Roma e, per un periodo di circa 70 anni, la Papauté (la curia papalina) rimarrà in terra francese: in cattività ad Avignone.

Questo colpo di testa coronata dà l’avvio all’emancipazione in Europa della dimensione Politica dal predominio della dimensione Cultura, dando forza iniziale alle sopite tendenze nazionalistiche che l’universalismo cattolico sedava.

In quell’epoca le dinastie francesi e inglesi si litigavano il dominio su entrambi i territori, come se le terre francesi e quelle inglesi fossero un’unità indistinta.

Chi susciterà il sentimento nazionale nelle due maggiori realtà promotrici della futura Europa dei nostri tempi sarà un'altra individualità: Giovanna d’Arco che a soli 17 anni, nel 1428 viene impensabilmente messa a capo dell’esercito pluriperdente francese, trascinandolo alla vittoria, durante la guerra dei cent’anni che terminerà con la cacciata degli inglesi dal suolo francese nel 1453.

Sottotraccia, in questa fase di nascenti nazionalismi l’individualismo opererà in modo diverso: in Francia si darà maggior peso all’individuo entro i propri confini e porterà alla Rivoluzione francese, in Gran Bretagna la forza dell’individuo verrà spinta fuori, sarà meno virulenta grazie alla spinta coloniale, e porterà al parlamentarismo e al liberismo.

E poi, come reazione al liberismo politico (che però finge di liberare l’individuo, perché il proprio focus è la Comunità, in cui l’individuo viene sommerso), vediamo sorgere il socialismo e il comunismo in coerente opposizione all’idea di emancipare l’individuo.

Sopito durante il parassitismo religioso medievale (dominio della Cultura sulle altre due dimensioni), non a suo agio durante il parassitismo politico (dominio della Politica sulle altre due dimensioni) fino ai giorni nostri, come si troverà l’individualismo al tempo del parassitismo economico (dominio dell’ Economia sulle altre due dimensioni) di inizio terzo millennio?

Si troverà male per due ragioni: la prima è che il focus dell’Economia è il Territorio-ambiente, quindi l’individuo interessa solo come ingranaggio del Mercato; la seconda è che attraverso il dogma religioso del neoliberismo (la menzognera “crescita continua” in un territorio chiuso, qual è il Pianeta per l’Economia mondiale) viene concessa una specie di illusoria autodeterminazione condizionata al diventare imprenditori di se stessi.

Autodeterminazione illusoria rafforzata dalla fornitura gratuita dei mezzi informatici di produzione: da internet all’intelligenza artificiale. Riassumendo:

  • la Cultura parassitaria dominante vuole una Persona assoggettata ai propri dogmi (religiosi o laici) non vuole un individuo autocosciente che si sorregge da sé;
  • la Politica parassitaria dominante vuole una Comunità coesa assoggettata ai propri dogmi ideologici, non vuole un individuo autocosciente che pensa con la propria testa e non con quella dello Stato;
  • l’Economia dominante vuole un Territorio-ambiente assoggettato ai propri dogmi utilitaristici, non vuole un Individuo autocosciente che si accorge dei condizionamenti subiti dal macello-marketing del potere.

Esiste una struttura di sistema diversa da quella parassitaria? Sì, quando la relazione tra le tre dimensioni è sinergica: ossia le tre dimensioni sono autonome rispetto al loro focus funzionale (Persona, Comunità, Territorio) e fanno la raccolta differenziata dei rifiuti sociali rispettivi: quelli culturali nel cassonetto Scuola, quelli politici nel cassonetto Stato, quelli economici nel cassonetto Mercato.

In questa struttura TRIdimensionale equilibrata di sistema (la struttura parassitaria è UNIdimensionale squilibrata) l’Individuo che vuole autodeterminarsi può farlo senza trovare ostacoli nella dimensione Culturale (quella della Persona e della Scuola) senza con ciò creare disturbo alle altre due dimensioni e al loro focus (la Comunità per la Politica; il Territorio per l’Economia) che potranno contribuire alla sua emancipazione collaborando in sinergia con la dimensione Culturale.

Fino a che non si realizza la TRIdimensionalità strutturale calorica sinergica, non si può moderare o controllare in modo non violento il disturbo che l’impulso della nascente autodeterminazione dell’individuo comporta per i detentori del potere nelle tre tipiche situazioni UNIdimensionali parassitarie antisociali (solida culturale, liquida politica, gassosa economica).

Non solo avremo individui autocoscienti che invece di essere utili alla Società verranno fatti diventare a lei ostili, ma avremo un crescente aumento dell’autoritarismo violento da parte delle istituzioni dei detentori del potere fino allo sterminio dell’individuo: senza badare a genere, età e idee professate.

Un esempio eclatante di questa tendenza allo sterminio indiscriminato dell’individuo (specie donne e bambini) lo vediamo attualmente in Palestina: in piccolo per il governo di Hamas, in grande per il governo di Israele (se badiamo alla conta dei morti e dei feriti).

Fuori dall’esempio, uno tra i tanti possibili oggi nel mondo, se resteremo addormentati nell’abbraccio secolare antisociale del parassitismo strutturale UNIdimensionale, questi sterminii dell’individuo che vuole trovare dentro di sé un proprio centro di gravità permanente diverranno ancora più crudeli e numerosi.

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