Individuo e Società: il contrasto millenario da superare
11/09/2023
di Andrea di Furia
Il massimo contrasto che ci possa essere oggi, a inizio terzo millennio, è tra Individuo e Società. Per l’Individuo singolo non c’è cosa migliore di esser tale, di potersi distinguere dalla Società e di poter sviluppare i propri talenti e qualità vocazionali in libertà creativa.
Per la Società, ossia per il sistema sociale, non c’è cosa peggiore dell’individualismo e, da millenni, crea a se stessa organizzazioni che riducono, ostacolano, silenziano il più possibile le esigenze l’interesse e la creatività del singolo individuo.
Cosa che dalla preistoria all’avvento del Cristo in Palestina - saranno 2.000 anni esatti tra un settennio, nel gennaio del 2030 – era possibile considerare come benefico, per l’evoluzione dell’Umanità, ma che da quella fatidica data è diventato un orientamento contrario: malefico.
Prima, se andiamo indietro di 5-6-7 millenni, rarissime erano le persone individualmente autocoscienti, piuttosto l’essere umano di allora apparteneva ad un’anima di gruppo unitaria: all’incirca come quella delle specie animali.
Infatti, se vogliamo trovare nella storia precristiana Persone singole invece che appartenenti a Tribù o Popoli dobbiamo risalire indietro di circa un millennio; mentre nella successiva bimillenaria storia cristiana le Persone singole fioriscono a profusione, e la Storia non parla più solo di Popoli, come Tacito dei Germani, bensì sempre più di singoli uomini: le cui biografie, anche le meno epiche o esemplari, spopolano nelle librerie.
Quindi abbiamo Società umane (americana, cinese, russa, italiana, nigeriana, tailandese, messicana ecc.) che si esprimono in sistemi sociali tipologicamente UNIdimensionali parassitari: a predominio culturale (Società solide nei valori culturali, come Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Stato del vaticano), altre a predominio politico (Società liquide nei valori politici, come in Europa lo sono Polonia, Spagna, la Russia, l’Italia fino al 1981 ecc.); altre ancora a predominio economico (Società gassose nei valori economici, come USA, UK, UE, l’Italia dal 1981 ecc.) e tutte però si comportano verso la Persona singola autocosciente con piglio paternalistico e autoritario.
Infatti, le Società solide culturali attraverso le sue Elite sacerdotali (un tempo religiose, ora scientifiche) sottomettono al dogma (religiosa o scientifico) le Persone singole; le Società liquide statali attraverso le Elite politiche sottomettono all’ideologia del momento le Comunità di persone amministrate; le Società gassose mercantili attraverso le Elite finanziarie sottomettono allo sfruttamento economico le Persone abitanti i vari Territori planetari.
Se si osservano queste Società nel corso della storia, in esse non si trova la minima energia sociale rivolta al futuro: sono invece le singole Persone (Socrate, Galileo, Giordano Bruno, Martin Luther King, Aung San Suu Kyi, Julian Assange ecc.) a proporre, spessissimo rimettendoci la libertà e la vita, germi di futuro che poi avranno bisogno di decenni o di secoli per germogliare.
Le Persone (tutti noi) tendono interiormente alla libera espressione del proprio essere, ma si trovano di fronte un sistema antisociale, fatto di organizzazioni che hanno radici in un passato anche remotissimo, che li ostacola e li parassita autoritariamente con la giustificazione di preferire l’eguaglianza nella Comunità rispetto alla libertà personale.
Questo parassitismo autoritario, giustificato con le chiacchiere dell’uguaglianza comunitaria da difendere, non è solo ravvisabile nelle Dittature o nei Totalitarismi, ma anche nelle Democrazie: specie quando non riescono più a convincere le Persone della loro utilità, della loro capacità di creare una dignitosa qualità della vita per le Persone.
Sempre più le Persone sentono di essere viste dalle Organizzazioni statali come pecore da tosare, non come esseri umani da servire: cosa che sarebbe il loro compito originario, ormai perduto dalle Comunità statali. Perduta anche perché ora, in fase di globalizzazione finanziaria, lo Stato nazionale prende ordini dai possessori del suo debito pubblico (dai proprietari del Mercato) che poi se lo giocano in Borsa valori.
A inizio terzo millennio sono le Organizzazioni sociali del Mercato a dominare gli Stati, possedute o finanziate da Persone singole. Ma non sono le Persone singole che hanno consapevolezza sociale e sentono responsabilità fraterna verso i più deboli e sfortunati: sono esattamente quelle persone singole che ritengono di poter fare qualsiasi cosa col denaro, anche la più stupida o inattuale: come andare a fare un adrenalinico, ma inutile voletto sulla Luna o su Marte.
Se osserviamo: la Persona singola cerca culturalmente la Libertà, ma non l’ottiene; la Comunità politica cerca l’Uguaglianza tra i propri membri, ma non l’ottiene; i Territori economici cercano la Fraternità, ma l’ottengono.
Questo ci porta al fatto che né la Società solida culturale, né la Società liquida politica, né la Società gassosa economica (tutte a predominio di una dimensione sociale sulle altre due) possono dare quello che generosamente promettono a chiacchiere, proprio perché condividono una struttura di sistema che (se ad esempio è Società solida politica) prima ostacola la Libertà personale e la Fraternità sui Territori, per favorire la propria beniamina (l’Uguaglianza nella Comunità amministrata); poi, avendo esaurito quasi tutte le sue energie per sopprimere Libertà e Fraternità… si trova senza le energie necessarie a garantire l’Uguaglianza.
Certo la produce ancora, ma ad omeopatiche dosi castali: la casta dei Politici, la casta dei Giudici, la Casta degli Imprenditori, la Casta dei Professori, la casta dei Medici ecc.
Quindi è la struttura UNIdimensionale parassitaria del sistema che impedisce: alla libertà personale culturale (il vero germe del futuro), all’uguaglianza comunitaria nazionale e alla fraternità sul territorio economico di funzionare in modo “sociale” davvero (non solo a chiacchiere elettorali o pubblicitarie).
Dobbiamo passare da una struttura di sistema UNIdimensionale parassitaria antisociale (Società solida culturale, o Società liquida politica o Società gassosa economica) a una struttura di sistema TRIdimensionale sinergica sociale (Società calorica sinergica) in cui Persona-Libertà, Comunità-Eguaglianza e Territorio economico-Fraternità possano ognuno avere lo spazio sociale vitale autonomo per respirare e per poter operare in sinergia: spazio autonomo-funzionale che solo la struttura TRIdimensionale sinergica sociale di sistema è in grado di dare in concreto.
Se questo spazio autonomo-funzionale (educazione-Cultura/coesione-Politica/soddisfazione necessità sociali-Economia) non viene strutturalmente accordato, allora il risultato non può che essere il rifiuto della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fraternità: non può essere che il caos antisociale.
Questo vero e proprio “rifiuto sociale” si moltiplica per le migliaia di istanze economiche politiche culturali disattese producendo montagne di “rifiuti sociali” che trasformano lo Stato o il Mercato (ovunque questi dominino nel Pianeta) in una discarica indifferenziata di rifiuti sociali tossici e maleodoranti.
Che fare, allora? E’ ciò che ognuno si chiede, non trovando mai un vero orientamento per un agire sociale fecondo. Tuttavia solo se si è in grado di “vedere” lo Stato nazionale o il Mercato planetario come una discarica indifferenziata di rifiuti economici, politici e culturali può darsi una risposta che non si limiti alla critica sociale ma attivi anche il “fare sociale che serve”.
Infatti, chi “vede” il sistema sociale come una maleodorante discarica indifferenziata di tossici “rifiuti sociali”, rammenta sùbito cosa si è fatto in concreto con le discariche indifferenziate di rifiuti urbani: si è proceduto alla loro raccolta differenziata: cosa che ha permesso di recuperare ciò che ancora serve, riciclare ciò che è possibile, smaltire quello che non serve più.
La raccolta differenziata del sociale economico politico e culturale, ossia l’istituzione della Società calorica sinergica a struttura TRIdimensionale sociale è la soluzione adeguata, utile e immediata perché, appunto in sinergia, possano operare le tre dimensioni sociali.
Se oltre a ragionare astrattamente, ovvero concettualmente, riusciamo a farci un’immagine di uno Stato o di un Mercato ormai diventati un’antisociale Terra dei fuochi di rifiuti sociali, possiamo finalmente accorgerci che la risposta alla domanda “Che fare?” è solo la raccolta differenziata: del sociale-culturale nel cassonetto Scuola; del sociale-politico nel cassonetto Stato e del sociale-economico nel cassonetto Mercato.
L’istituzione della struttura TRIdimensionale sinergica (Società calorica) è l’unica alternativa concreta “sociale” al secolare chiacchiericcio illusorio, sterile e antisociale che continua su tutti i media da troppo tempo.
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