L'Omeofobia: disturbo ossessivo compulsivo incoraggiato dal Mercato
La radice strutturale dell’antisocialità del sistema
26/03/2017
di Andrea di Furia
Per Omeofobia si intende la paura dell’Omeopatia. Di norma si tende a trovare nella malevolenza, nell’ignoranza e nel pressapochismo la causa di questa sindrome o, come fa magistralmente il Professor Leonello Milani, identificando nei detrattori dell’Omeopatia un nuovo Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC).
Obiettivo dei DOC omeòfobi è radiare dall’Albo dei Medici i Medici Omeòpati, escludere i loro studi dalle testate scientifiche mediche non omeopatiche, ridicolizzarli obbligando le Farmacie a rifiutare i rimedi omeopatici per destinarli alle Drogherie, manipolare spudoratamente i dati delle ricerche per dimostrare un’inesistente superiorità conclamata dell’Allopatia sull’Omeopatia.
Il professor Milani ha un curriculum scientifico da paura (si trova sul web), e per chi volesse divertirsi a verificare la scarsissima ‘serietà scientifica’ di questi DOC omeòfobi consiglio vivamente la visione di questa esilarante mezz’oretta video cliccando sul suo nome tra i relatori: è la sua relazione al 28° congresso A.M.I.O.T. (Associazione Medica Italiana di Omotossicologia) del 2016.
Ma quello che mi preme osservare è che il comportamento dei DOC omeòfobi è favorito dall’unilateralità strutturale del sistema, che ne è la causa vera. Con il corollario che per eliminarlo, cari Medici omeopatici, non è sufficiente la dimostrazione della spudorata mendacità dei detrattori DOC omeòfobi, ma occorre incidere maggiormente in profondità: a livello strutturale sociale. Occorre modificare la strutturazione “a 1D” del sistema sociale attuale e portarlo a strutturarsi “a 3D”.
Abbiamo spesso osservato la particolare strutturazione malsana del nostro sistema sociale attuale. Essendo strutturato “a 1Dimensione (oggi quella economica) prevalente sulle altre due (dimensioni politica e culturale)” ciò comporta delle precise conseguenze antisociali.
Innanzitutto va notata la tendenza progressiva all’unilateralità più spinta e in seconda battuta la tendenza all’omologazione/asservimento/annichilimento delle altre due dimensioni sociali.
Vediamo innanzitutto di partire dall’unilateralità che si autoproduce in un sistema sociale “a 1D” a prevalenza economica. Come si manifesta nella dimensione economica? Se vogliamo uscire dall’astrazione ed entrare nella concretezza dobbiamo partire dalla realtà. Qual è il contenitore in cui tutte le iniziative economiche finiscono? Il Mercato.
E come si muove il Mercato odierno? Se badiamo alle chiacchiere astratte del pensiero scientifico applicato all’economia, esso dovrebbe favorire la concorrenza tra Imprese. Ma questo è possibile solo se oltre al Mercato viene in soccorso lo Stato: che regolamenta il rapporto tra Imprese.
Se invece badiamo al solo Mercato preso a sé - quindi senza che ci sia il concorso dello Stato - la realtà dei fatti dimostra che la tendenza unilaterale del Mercato non è mai quella di favorire la concorrenza tra imprese, bensì è quella di favorire smaccatamente i Monopoli e, in seconda battuta, gli Oligopoli.
Che tra i grandi estrattori di petrolio si parli di 7 Sorelle e non di 1 sola, come vorrebbe il Mercato lasciato a sé stante, lo dobbiamo all’intervento degli Stati a tutela delle proprie imprese.
Dunque: l’unilateralità del Mercato come elemento dominante della dimensione economica lasciata da sola alla guida del sistema sociale culturale, politico ed economico attuale - questa è la descrizione ampliata della formula “sistema sociale strutturato a 1D” - comporta la creazione continua di Monopoli. Questa è la radice comportamentale basilare della dimensione economica lasciata a sé.
Ma la seconda tendenza da osservare nei particolari, la tendenza che cresce a partire dalla radice monopolistica, è quella dell’annichilimento/asservimento/omologazione delle altre due dimensioni.
E la domanda che ci si deve porre è allora: “con che cosa la dimensione economica ottiene questo eclatante risultato nei confronti della dimensione politica e nei confronti della dimensione culturale?”.
Risposta: con il Lobbismo e con la Comunicazione mediatica. Con il lobbismo unilateralmente orientato dal Mercato si omologa/asserve/annichila la dimensione politica; con la comunicazione mediatica unilateralmente orientata dal mercato si omologa/asserve/annichila la dimensione culturale.
In prima battuta, perciò, la malsana strutturazione “a 1D” del sistema supporta unilateralmente le tendenze monopolistiche dei Medici Allopatici e non quelle collaborative dei Medici Omeòpati, che verrebbero viceversa supportate da un sistema sociale che fosse strutturato “a 3D”.
Purtroppo i Medici Omeòpati non si occupano di strutturazione sociale del sistema, non sanno di vivere in un giurassico sistema “a 1Dimensione sociale prevalente sulle altre due” e neppure immaginano che possa esistere un sistema sociale a “3Dimensioni sociali autonome ed equilibrate fra loro”.
Pertanto debbono competere svantaggiati in partenza, e con un handicap ben maggiore rispetto a quello che pensano di conoscere, con i DOC Omeòfobi: con i DOC-O.
In seconda battuta abbiamo visto l’altra tendenza unilaterale del sistema sociale “a1D”:
- lobbismo per omologare/asservire/annichilire la dimensione politica – e qui va posizionato lo strumento della radiazione giuridica degli Omeòpati dall’Albo dei Medici richiesto al Legislatore quale utile mezzo per conseguire il monopolio della medicina da parte dei Medici Allopatici
- comunicazione mediatica per omologare/asservire/annichilire la dimensione culturale – e qui abbiamo la colonizzazione dei media, scientifici e non, come strumento per la ridicolizzazione dell’Omeopatia e la sua ghettizzazione nell’area della ciarlataneria, attraverso fini manipolazioni dei dati o spudorate menzogne su cui l’editore di volta in volta interessato ha distolto opportunamente la propria attenzione. Sappiamo tutti che "pecunia non olet".
Di questi DOC - ne parliamo in senso sociale generale adesso - di questi disturbi ossessivo-compulsivi il Mercato odierno è pieno. E non può essere diversamente, se permane la strutturazione del sistema a 1 Dimensione sociale dominante sulle altre due.
Oggi il risanamento dell’antisociale sistema attuale, a livello mondiale, è in definitiva un problema di habitat strutturale favorevole al sociale o di habitat strutturale favorevole all’antisocialità: è un problema di strutturazione sociale favorevole alle Persone, alle Comunità e ai Territori o favorevole ai gruppi dominanti l’Economia, la Politica e la Cultura.
È la strutturazione sociale malsana “a 1D” che alimenta tutti i possibili DOC antisociali: economici, politici e culturali. Serve pertanto una strutturazione tridimensionale del sistema sociale: 3D prima di qualsiasi cosa.(riproduzione riservata)