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La ‘manipolazione continua’ di cui siamo palesemente oggetto… ha solo un senso ‘negativo’?


03/02/2025

di Andrea di Furia

Che ci sia una manipolazione continua delle masse attuali da parte di Persone singole, Partiti, Governi, Oligarchie economiche mondiali, Istituzioni internazionali come l’OMS, Gruppi più o meno palesi di ‘influencer’ salta continuamente agli occhi… se si ha voglia di usarli per vedere tra le righe di quanto si dice e si fa nel mondo attorno a noi.

Tuttavia, per comprendere la storia attuale - e perciò l’evoluzione sociale tridimensionale (economica, politica, culturale) dei Paesi che attualmente si contendono la guida del mondo a inizio terzo millennio – è utile distogliere l’attenzione dall’attualità e prendere in esame periodi di tempo più lunghi dell’ultimo decennio: il minimo sindacale dovrebbe essere almeno 3 secoli, se parliamo di un qualsiasi Stato moderno.

Se invece vogliamo parlare di evoluzione del sistema sociale attuale, allora occorre retrocedere nel tempo di almeno 7 millenni, risalendo al tempo in cui l’Umanità si suddivideva ancora nelle Tribù preistoriche post-diluviane (fine ultima glaciazione), le quali traevano una istintiva identità gruppale fondando la propria ‘anima di gruppo’ su concetti etnico-razziali corporali.

Il lungo periodo di tempo è necessario ad una comprensione storica che voglia essere veramente concreta, pratica e ‘oggettiva’, mentre ad una comprensione meramente ‘di parte’ serve soltanto attaccarsi all’ultimo evento verificatosi e seguire i ‘disinteressati e virtuosi’ suggerimenti.

Anche quelli che con la logica non hanno nulla a che vedere, come quando ci si dice che ‘noi’ vogliamo la Pace e la guerra è necessaria per ottenerla, ma la Pace proposta dall’avversario va rifiutata fino a che non finisce la guerra con la sua totale eliminazione. Chapeaux!

Qui però l’oggettività diviene vittima di esplicita ‘manipolazione mediatica’ (prima, durante e dopo) da parte di chi vuole ottenere determinati obiettivi, che altrimenti sarebbe impossibile portare a compimento, come ad esempio ora la cosiddetta Terza guerra mondiale.

E’ già ampiamente accaduto nella Prima guerra mondiale, come nella Seconda, e sta accadendo nella presente Terza: che nessuno vuole a parole, ma nei fatti concreti viene portata avanti con ‘diabolica ossessione’ dagli Staticontro la volontà dei Popoli coinvolti: che inutilmente - come si vede anche a Gaza e in Israele (dove invece non si vuole che la guerra si allarghi, ma resti locale) - continuano a chiedere la Pace.

Prima lasciamo parlare i fatti, ad esempio nell’Ucraina europea (il classico pretesto 'locale' per innescare una guerra che si vuole ‘mondiale’), dal punto di vista meramente bellico la mano di chi ha attaccato per prima possiamo rilevare come sia stata è stata la Russia, che ha invaso l’Ucraina.

Perché la Russia ha invaso l’Ucraina l’ha detto a chiare lettere: guerra locale sostanzialmente per difendere i propri confini dall’avanzamento fino ad allora inarrestabile della NATO.

Questo fatto dell’avanzamento inarrestabile della NATO, però, per essere compreso richiede la conoscenza della storia europea almeno dal crollo del muro di Berlino (1989) in poi: fatto concreto visto che dal 1990 in poi i confini della NATO si sono avvicinati alla Russia di diverse migliaia di kmq.

Tuttavia, la ‘comunicazione mediatica’ attivata dalla NATO ha sempre glissato su questo punto, nonostante un’esplicita promessa (dal Presidente marinaio USA del momento a Presidente russo del momento) che questo avvicinamento non sarebbe mai stato effettuato.

Ora non è proprio questo il caso di osservare come una promessa di un Presidente vincoli il proprio Stato al comportamento corretto - in quanto per antonomasia, storicamente, il Presidente in oggetto è il Presidente USAEGETTAALVENTO qualsiasi tipo di promessa che vada contro le intenzioni del moloch imperiale americano – ma in quanto sia stata detta per tacitare le apprensioni della federazione delle 24 Repubbliche russe che si era contemporaneamente (sempre 1990) visto rifiutare il proprio volontario ingresso nella NATO.

Il Presidente russo, se voleva comprendere le mire di chi nella NATO (il dominus USA), non doveva chiederle a chi era da sempre capace di mentire con la serenità di vuole a tutti i costi il risultato, ma leggersi la Semi-seria mappa del mondo pubblicata (sempre nel 1990, nel n. di settembre) da Newsweek, magazine autorevole americano, in cui era chiaramente indicato in questa Nuova e accurata immagine del Mondo lo spostamento dell’Oceano atlantico tra l’Ucraina e la Russia... e avvicinata al continente americano, fino a toccarsi, l’Europa dalla Spagna all’Ucraina.


Nella mente di tutti i Presidenti degli ultimi 30 anni, da George Herbert Walker Busch senior all’attuale Donald Trump, ciò che è raffigurato in questa Vignetta del mondo semi-seria è stato un potente e identico faro orientatore.   

Questo taglio geografico 'semi-serio’, tra Ucraina e Russia, è il vero obiettivo USA sul fronte europeo, attraverso il dominio della NATO a partire almeno dagli anni ’90 del secolo scorso e spiega tutto quello che è avvenuto in Europa fino ad ora… e anche ciò che si vuole ancora raggiungere.

Che cosa si vuole ancora raggiungere lo si arguisce, con media intelligenza, sempre osservando il diverso posizionamento dell’Oceano Atlantico, spostato dalla Spagna (che ora assieme alla Norvegia tocca letteralmente la terra continentale americana) all’Ucraina.

Per creare questo divisivo canale spazio-temporale (non rigagnolo di pochi decenni ma Oceano inattraversabile nei secoli) tra l’Europa occidentale (Euro-america, si legge nella mappa accurata) e l’Europa orientale (Euro-asia, si legge nella mappa accurata) occorre una frattura insanabile per generazioni: obiettivo che molto semplicemente è ottenibile attraverso alcuni, forse molti, anni di Terza guerra ‘mondiale’ che coinvolga la totalità dei Paesi europei: la cui colpa dev’essere comunque attribuita (manipolazione continua in atto) all’Avversario.

Lo storico indipendente direbbe: “La solita solfa”, perché è infatti sempre accaduto questo slittamento della colpa da chi agiva da tempo su chi era vittima di queste azioni mirata (perché già previste): ad esempio la guerra in IRAQ delle inesistenti armi di distruzione di massa, o la guerra in Afghanistan dei finti attentatori delle Torri gemelle (appunto già previste, se si dà retta alla Nuova e accurata mappa del Mondo).

Questo indichiarabile obiettivo della NATO viene professionalmente coperto dalla manipolazione continua (che addita il cattivo avversario russo e si autoassolve da tutta la preparazione, almeno trentennale come si vede) perché altrimenti si giustificherebbe automaticamente il comportamento difensivo della Russia, che verrebbe visto come il piccolo Davide che lotta contro l’arrogante Golia.

Immagine che viene rafforzata se - a parte l’estensione superficiale in kmq (17 milioni la Russia, 15 milioni la somma la NATO)  - consideriamo anche la Popolazione (150 milioni la Russia, più di 800 milioni la NATO), i Paesi in gioco (24 Repubbliche federate la Russia, 83 Stati sovrani la NATO), gli investimenti bellici del biennio 22-23 (ca. 211 miliardi di $ la Russia, ca. 2.220 miliardi di $ la Nato).

Se pensate alla cartina, allora il comportamento ‘americaNATO’ (e non solo nello scenario europeo) è coerente alle sue indicazioni al 100%, ma anche quello Russo di conseguenza.

Quindi occorre capire, ma lasciamo questo ad una prossima volta, come si articolano queste situazioni che apparentemente ottengono sempre il risultato di sorprendere i non addetti ai lavori: tenendo conto che gli USA sono uno Stato imperialista solo dal ‘900, mentre prima lo era il Regno Unito inglese che, durante l’epoca coloniale dal XVI° secolo, ha toccato il record del più grande impero terrestre della storia.

La riflessione che si pone ora è che la manipolazione non ha solo il senso 'negativo' (il più evidente) di nascondere e/o giustificare le intenzioni ma anche un senso ‘positivo’, come traspare dalla vignetta, di preparare molto tempo prima il terreno e ‘con mano leggera’ (come dice Mefistofele nel Faust di Goethe) l’accettazione di quanto poi si va a configurare con ogni mezzo, guerra mondiale compresa.

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