La dimensione politica sta passando il testimone perché la società è cambiata
06/12/2020
di Andrea di Furia
Abbiamo visto come privatizzazioni delle Società pubbliche, scorporo della Banca d’Italia dal Ministero del tesoro, euro e Unione Europea siano tutti “sintomi secondari” che ci rendono attenti a un forte cambiamento strutturale: la dimensione politica non è più trainante, il potere le sta sfuggendo di mano per essere saldamente preso dalla dimensione economica.
Se prima del 1981 la dimensione politica era ancora unilateralmente predominante sulle altre due, a inizio terzo millennio possiamo rilevare come ora questo predominio lo eserciti (ma sempre unilateralmente) la dimensione economica.
Ma ciò non è un semplice cambio di pesi e importanza tra due dimensioni. In realtà la prevalenza del Mercato economico mondiale sullo Stato politico nazionale testimonia di un cambiamento ancora più poderoso: il sistema sociale è cambiato, la Società umana è cambiata.
Cambiamento della Società umana che non è solo dovuto alla rivoluzione causata dalla tecnologia del web, prima non così invasiva e opprimente: questo è un cambiamento dal punto di vista sociale solo sostanziale, ovvero è solo uno dei tanti “sintomi secondari” che alludono alla vera causa sociale primaria del cambiamento in atto.
La Società umana cambia dal primario punto di vista causale-strutturale perché da “liquida”, necessitante il predominio della Politica, è diventata “gassosa” e necessita attivare l’assoluto predominio dell’Economia. Non muta però, anzi si accentua e velocizza, l'antisocialità del sistema.
In questo cambiamento strutturale, che è epocale, vale però ancora l’immagine-sintesi – che nel sociale ha lo stesso potere chiarificatore della “mela caduta in testa a Newton” rispetto alla Legge di gravità – che vede il sistema sociale come una discarica indifferenziata a cielo aperto di “rifiuti sociali” economici (diseguaglianze ecc.), politici (burocrazia ecc.), culturali (razzismi ecc.)?
Sì, vale ancora. Solo che si deve registrare una sostituzione relativamente al contenitore: non è più il cassonetto dell’indifferenziata “Stato nazionale”, ora è il cassonetto dell’indifferenziata “Mercato mondiale”.
La Società umana liquida politica come focus aveva il valore della “giustizia” da esercitarsi nella Comunità nazionale coesa, la Società umana gassosa economica come focus ha il valore della “utilità” da rinvenire nel Territorio-ambiente: che da alcuni decenni si è allargato oltre i confini nazionali.
Questo cambiamento ingigantisce, invece di ridurre, i problemi lasciati irrisolti dalla precedente Società umana liquida politica, in particolare quelli relativi al Territorio-ambiente che viene letteralmente massacrato per tutelare l’utile di pochi potenti gruppi protagonisti del Mercato mondale.
Per rimanere nell’attualità: una devastazione così grande delle foreste dell’Amazzonia non si era mai vista prima, in epoca di Società umana liquida. Nella Società umana gassosa anche tutte le misure per proteggere l’ambiente si sono trasformate in spazzatura: pensiamo al Sistema europeo di scambio delle quote di emissione che invece di aiutare a controllarle [era questa l’illusione di chi non si accorge della sottostante discarica indifferenziata di rifiuti sociali tridimensionali che tutto trasforma in spazzatura] si è rivelato un fiorente mercato per aiutare chi continua ad inquinare il Pianeta.
Cosa è il sistema di scambio di quote di emissione, in realtà? La solita pavloviana e sterile reazione input-output dei legislatori che si illudono di opporsi ai problemi sociali affrontandoli dal solo lato sintomatico sostanziale e mai da quello originario strutturale che ne è la concreta causa prima.
Dunque il sistema sociale si è modificato, ma si continua a credere nell’esaurito potere dello Stato: che invece è stato scalzato dal Mercato. Molti infatti che credono ancora possibile che allo Stato nazionale basti una classe politica saggia e preparata per tornare protagonisti. Ma con l'avvento della Società gassosa non è più possibile, perché ora la raccolta indifferenziata dei "rifiuti sociali" economici, politici e culturali la fa il Mercato!".
Mercato che perciò vuol fare unilateralmente tutto lui: non solo assume in sé la guida politica degli Stati - mediante quegli “utili idioti” o "servi di scena" che sono diventati i Partiti di inizio terzo millennio “tutti selfie e slogan sui social” - ma che addirittura, attraverso alcuni suoi gruppi dominanti, a vuole assumere un ruolo sacerdotale-messianico culturale.
Pretesa unilaterale economica, quest’ultima, che era presente anche nella Società umana liquida a predominio politico. Solo che allora, parliamo ad esempio dei primi anni della Repubblica Italiana, poteva esprimersi in maniera territorialmente molto più ristretta: nei limiti dei confini nazionali. Come ci racconta un saggio, Storia del miracolo italiano, riferendosi al 29 giugno del 1958.
Guido Crainz: «Sull’Europeo, di giugno, compare un grande titolo: La Famiglia, speranza di ogni italiano. Non annuncia un sermone cattolico, è semplicemente la pubblicità dei frigoriferi Zoppas (che batte in vari modi sullo steso tasto): la famiglia, centro dell’ideologia tradizionale, diventa il perno della rivoluzione dei consumi destinata a modificarla alle radici».
Che grande titolo, invece appare, sul Venerdì di Repubblica del 27 novembre 2020? Questo: Che la merce sia con voi.
Filippo Ceccarelli: «In attesa dei robot, spetta ai piccoli eroi dei magazzini Amazon annunciare con ipnotica efficacia la buona novella in tre spot all’altezza della pandemia. [i claim sono : “l’importante è crederci”, “bisogna sempre lottare, “Mai dire: non sono in grado di fare una cosa!]. Che magari sarà anche vero, ma di sicuro un tempo erano altri – la famiglia, la chiesa, i partiti, la cultura - che indicavano la chiave dell’esistenza; mentre oggi è Amazon… Perché ben al di là dei fatturati – divenuti enormi – proprio al tempo del Covid sembra avverarsi la profezia che già un secolo fa individuava nel capitalismo il sostituto perfetto della religione…».
Se prima, nella Società liquida politica, erano le Imprese nazionali, in sordina e limitate al mercato interno, a comunicare con un linguaggio messianico “gassoso” ancora timido la religione del benessere consumistico, oggi che si è affermata la Società solida economica sono le Imprese multinazionali mondiali ad appropriarsene apertamente.
Dunque, ora possiamo dire: “Viva il Mercato!”. Che la merce sia con voi.
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