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La strafottenza non paga

Tavares minaccia licenziamenti senza comprendere che si è già auto licenziato per errori commessi nella visione strategica del settore automobilistico mondiale


21/10/2024

di Stefano Storti


Un manager che non ascolta i consumatori, fa un errore strategico che mette a nudo tutta la sua incapacità e su questa verità non ci sono scuse che possono reggere.
Sembra ormai certo che Carlos Tavares nel 2026, dopo aver rovinato la rinascita della Fiat compiuta da Marchionne, tornerà in Francia per accogliere i complimenti di Macron per la distruzione del gruppo Italiano dell’auto, molto fastidioso per i marchi del settore francese.
Per amore della verità, occorre affermare che il sostegno al green nel settore auto è stato accettato anche dal mondo politico italiano e nessuno di loro ha avuto l’umiltà di chiedere lumi a Luca de Meo, allievo di Marchionne che aveva salvato la Fiat dal fallimento.
Purtroppo, un altro cervello italiano, per mancanza di ascolto, è stato costretto a scappare dall’Italia e ora dirige il gruppo Renault che l’ha portato a non allinearsi cecamente alle richieste europee mettendolo nelle condizioni di ottenere delle vendite nettamente superiori ai concorrenti europei.
Il sospetto che sorge è che Tavaeres sia un fedele manager della globalizzazione che per realizzare il proprio disegno strategico, abbia raggiunto degli accordi con la Cina per la distruzione del settore auto europeo.
A fronte di questa decisione, la domanda che sorge è la seguente: quale interesse ha la globalizzazione nel distruggere l’Europa?
Più passa il tempo e più mi convinco che l’accordo sia stato raggiunto per supplire alla mancata crescita delle nascite europee che sono state fondamentali per distruggere il nucleo famigliare che deteneva un potere difficilissimo da scardinare.
Il Celeste impero possiede milioni di persone che possono consumare prodotti di scarsa qualità e l’accordo è stato conveniente per entrambi.
In merito alla motivazioni del disastro, è stato fatto un lavoro talmente sporco che l’esalazione puzzolente emanata, ha invaso le narici di tutti i consumatori che sono fuggiti dal tanfo insopportabile scaturito dalle nuove auto che esplodono.
Sembra abbastanza chiaro che Stellantis non sia più italiana, ma francese e le loro richieste dovrebbero rivolgerle al presidente Macron.
Purtroppo, più Tavares spiega le motivazioni della crisi del settore, più lampadine si accendono sulla sua ceca ubbidienza ai leader della globalizzazione.
Quando il falso manager afferma che il passaggio dal motore endotermico a quello elettrico deve procedere rapidamente, senza parlare dell’ibrido, mette a nudo tutta la sua pochezza, intrisa di ubbidienza finalizzata a distruggere un settore economico importantissimo per il Continente europeo.

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