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Nella UE, 2 lavoratori su 5 sono a rischio di cattiva salute mentale, ma la ragione principale è sempre la struttura obsoleta e antisociale delle istituzioni, nazionali e internazionali


02/12/2024

di Andrea di Furia

Telus Health, fornitore di servizi e tecnologie sanitarie, ha pubblicato il suo indice annuale sulla salute mentale dei lavoratori in sei Paesi europei: Francia, Italia, Spagna, Polonia, Germania e Paesi Bassi: in ogni Paese sono state intervistate 500 persone e le persone con un punteggio inferiore a 80 sono state considerate a rischio.

La Spagna ha il 48% dei lavoratori classificati come ad alto rischio per problemi di salute mentale, seguita dalla Polonia (45%) e dall'Italia (43%), mentre i Paesi Bassi hanno la percentuale più bassa, pari al 24%.

"Ci sono tre fattori principali che fanno davvero la differenza. Il primo è fondamentalmente quello che sta accadendo in quel Paese", ha dichiarato a Euronews Health Paula Allen, leader globale e vicepresidente della ricerca e degli approfondimenti di Telus Health.

Età e status socioeconomico sono fattori che contribuiscono a un maggiore rischio di deterioramento in termini di salute mentale dei lavoratori: quasi due lavoratori europei su cinque rischiano di soffrire di disturbi mentali.

Certamente la salute fisica e la sicurezza finanziaria incidono sul benessere mentale del lavoratore, ma l’indagine accenna, parlando della Polonia, anche a situazioni extraPaese: la ‘sicurezza fisica’, dipendente dalle azioni geopolitiche dei Paesi dominanti, diventa un indice di disturbo della salute mentale anche dei lavoratori.

Manca un accenno alla "paura di perdere il posto di lavoro" a causa dell'avvento della cosiddetta intelligenza artificiale che, a partire dalla cinematografica Holliwood, ha contagiato anche l'europea BMW e non solo: siamo tutti preoccupati per la sicurezza fisica nostra e dei nostri cari a causa delle due situazioni più stressanti che sono la guerra in Ucraina (per la vicinanza) e il genocidio in Palestina (per la spietatezza disumana).

Il tragico è che sono entrambe sonsorizzate dagli USA, paese che dicesi cristiano ma che di questa responsabilità, salvo eccezioni naturalmente, se ne lava serendipicamente le mani:
in Ucraina con la loro NATO hanno vergognosamente tradito la parola data alla Russia negli anni 90, come ci dice Robert Kennedy nel coraggioso video cui rimandiamo;
mentre in Palestina con mezzo secolo di veti alle risoluzioni dell'ONU hanno impedito qualsiasi possibilità di accordo: l'ultimo è contro l’interruzione del genocidio in atto in Palestina di cui poche coraggiose voci isolate riescono a superare il colpevole silenzio stampa di chi commette il male, ma non vuol essere giudicato malvagio.

Di fronte ad azioni di questa disumanità e al silenzio complice di troppe istituzioni, nazionali e internazionali - che si comportano come le 3 scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano - l’illusorio senso di sicurezza di appartenere ad una civiltà sana e vitale (quella occidentale turboamericana) giusta e soccorrevole... si sta trasformando in un amaro risveglio.

Le soluzioni di cui chiacchierano entrambe le sponde sembrano inutili e velleitarie: nel balletto USA-NATO e RUSSIA si parla di dialogo, ma si potenzia l’escalation bellica; nel balletto Governo Netanyahu-Palestina si parifica uno sistematico genocidio ad uno spietato atto terroristico.

Lo spregio dei diritti umani, dei diritti internazionali e dei diritti durante la guerra ci dovrebbe portare a comprendere che le Istituzioni cosiddette ‘democratiche’ non sono tali perché così etichettate, ma solo se gli atti di queste ‘democrazie’ rispettano la vita delle Persone, delle Comunità e dei Territori.

Tutto il sociale mondiale è diventato spazzatura politica, economica e culturale e la ragione prima la troviamo in ciò che sta sotto i vari eventi criminali cui si assiste impotenti: le istituzioni della civiltà occidentale non sono più all’altezza dei tempi perché il loro terreno dimensionale è stato avvelenato dal potere del denaro, da ideologie imperialiste, da regressioni culturali.

L’avvento del predominio della dimensione economico-finanziaria-commerciale ha rovesciato i tavoli: prima erano i banchieri a cercare l’appoggio dei Politici, ora sono i Politici a cercare l’appoggio dei banchieri.

Due situazioni entrambe antisociali, dato che la dimensione di volta in volta predominante vampirizza tutte le energie utili delle altre due... per i propri fini: che sono quelli dei gruppi dominanti: oggi coloro che detengono il potere del denaro: che possono anche essere persone malate o malvage.

Questo predominio vampirico di 1 delle 3 dimensioni sociali sulle altre due permette le crudeltà disumane che ci rendono insicuri.

Va cambiata questa struttura di sistema: la relazione tra le 3 dimensioni dev’essere sinergica, armonica, responsabile altrimenti non mancheranno altri più gravi crimini contro l’Umanità

(riproduzione riservata)