Per Deutsche Bank un paradosso moderno: la finanza è puro veleno
Effetti perversi del sistema sociale a 1D
02/10/2016
di Andrea di Furia
Il caso Deutsche Bank dimostra che il serpente bancario non è immune al proprio veleno finanziario. Fuor di metafora: la finanza è un veleno che sta ammutinandosi contro i propri emettitori, contro le Banche stesse.
Il livello effettivo di avvelenamento non lo si conosce solo perché i dati relativi vengono, come vedremo, abitualmente occultati e abilmente manipolati.
Proprio titoli tossici, i derivati finanziari, sono l’elemento scatenante del pesante attacco speculativo di questi giorni contro la prima Banca tedesca.
Deutsche Bank è una delle nove istituzioni che regolano il 50% del mercato mondiale dei derivati. Deutsche Bank avrebbe emesso chi dice 75.000 miliardi di derivati tossici (Il Fatto quotidiano dell’8 febbraio 2016) chi 46.000 miliardi (La Repubblica del 1 ottobre 2016). Come vedete quando la trasparenza viene richiesta alle Banche… i numeri ballano allegramente.
Prendendo per buona la stima dei 46.000 miliardi di euro di derivati tossici, siamo di fronte a più di 15 volte il PIL della Germania (3.025 mld di euro nel 2015), e a più di 3 volte il PIL dell’Unione Europea (14.635 miliardi di euro).
Dunque sono 46 trilioni di gocce di anticrittogamico veleno finanziario che, per il suo bene, Deutsche Bank ha spruzzato sulla corporeità economica del Pianeta. Ed è solo una modesta percentuale dei derivati tossici in circolazione.
Poiché l’economia planetaria pesa poco meno del doppio – il PIL mondiale è stimato intorno agli 80 trilioni di euro – è come se ad un uomo di 80 kg di peso venissero somministrati 46 kg di tossine. Solo da una Banca.
C’è da chiedersi come mai il fortunato Pianeta non sia morto sul colpo. E la risposta sta sempre nei derivati tossici, che sono strumenti finanziari a cui non si riesce a dare un prezzo preciso perché non sono trattati sui mercati finanziari: quindi non sono equiparabili ad altri prodotti simili, che trattati lo sono.
A questo punto si capisce che 46 trilioni di schifezze finanziarie derivate sono solo una cifra indicativa che, nella realtà potrebbe essere anche valutata all’1% del suo valore nominale: 460 miliardi di euro. Resta sempre una bella sommetta.
Ma chi decide del suo valore effettivo? È la Banca stessa a decidere, attraverso modelli interni e con ampio margine di discrezionalità, quale valore attribuire a questi titoli. Il che, negli stress test, aiuta parecchio.
Secondo Mauro del Corno, per Il Fatto quotidiano di febbraio: «Stando ai dati di fine settembre 2015 il gruppo tedesco aveva in pancia titoli di questo tipo[classificati di livello 3] per 32 miliardi di euro. Nel 2014 erano 31 miliardi, nel 2013 29. La banca insomma non riesce a disfarsi di questa montagna di carta di cattiva qualità ,che si trascina dietro anno dopo anno. Se si considera che il capitale della banca, prima barriera contro le perdite, vale circa 69 miliardi si fa presto a capire come l’incidenza di questi titoli sia potenzialmente destabilizzante. A titolo di paragone Intesa Sanpaolo con un capitale di 47 miliardi di euro ha a bilancio titoli di livello 3 per 6,7 miliardi di euro».
Non è importante sapere a quanti migliaia di miliardi di derivati tossici corrispondano questi 32 miliardi messi a bilancio: sono altrettante gocce di veleno finanziario che invece di mitridatizzare la Banca tedesca rendendola immune al veleno, la stanno letteralmente paralizzando mentre la speculazione finanziaria ne vuol fare un appetitoso boccone.
Ma la speculazione chi è? Fuoco amico: altre banche. Chiamiamole pure fondi spazzatura, ma Banche sono. E fanno girare tanto di quel veleno finanziario nel Mondo che prima o poi, in qualche Paese, qualche Banca finisce per morirne.
In realtà in un sistema sociale monodimensionale come il nostro, strutturato a 1 Dimensione prevalente sulle altre due, è un automatismo ricorrente che il detentore unico del potere finisce per “distruggere se stesso”.
È capitato al potere religioso [la Chiesa cattolica nel Medio-Evo], è capitato al potere politico [i Partiti, negli Stati europei usciti dalla Rivoluzione francese] e sta capitando ora al potere economico: le Banche internazionali.
E se Atene-Europa piange, Sparta-Usa non ride. E che oltreoceano le Banche americane spingano per una modifica dei regolamenti del sistema finanziario mondiale – evidentemente insostenibile anche con le blande regolamentazioni attuali – qualcosa vorrà dire.
Per di più, va osservato che in un sistema sociale strutturato a 1D come il nostro si crea un’insostenibile concorrenza economico-finanziaria tre le Banche internazionali e le Economie statali. Nella vittoria del Mercato sullo Stato apparentemente le Banche Internazionali fanno circolare quantità di finanza che le economie statali neppure se le sognano.
Ma le Banche sono in realtà colossi dai piedi d’argilla, che la minima pioggierella speculativa inattesa fa crollare. Lo vediamo, sempre dalla vicenda di Deutsche Bank, per come si sono svolti i fatti a seguito della notizia che era in arrivo sul primo binario una multona da 14 miliardi di dollari da parte del dipartimento statale della giustizia americano: - 9% del titolo in Borsa: il Bengodi degli speculatori al ribasso.
E se come alcuni sostengono che in realtà questa multa era piuttosto un avvertimento diretto all’Unione Europea - e Deutsche Bank solo un utile messaggero – che era usata come ritorsione per gli ultimi maltrattamenti fiscali verso le intoccabili multinazionali a Stelle e Strisce, ancora una volta si vede come in un sistema sociale strutturato a 1D un evento politico – tale era il carattere di questo avvertimento - ha conseguenze letali impreviste in ambito economico.
Pertanto non servono gli stress test bancari, non servono le modifiche ai regolamenti. Serve istituire un sistema sociale strutturato a 3D: dove quanto accade nel Mercato non esploda direttamente nello Stato, e viceversa.
Servono bastioni difensivi strutturali per evitare la guerra tra economia planetaria e politiche economiche statali. Tra Banche-lottatore di sumo e Stati-neonato, per far capire il differenziale di potere finanziario tra le Banche planetarie e gli Stati-nazione.
Stato, Mercato e Scuola devono essere tre contenitori separati che vanno istituiti subito. E poiché parliamo del sistema sociale, non del mondo fisico, tali contenitori si costituiscono dal punto di vista funzionale qualitativo.
Così come il sistema neurosensoriale dell’uomo è il contenitore strutturale che racchiude in sé le funzioni di tutto ciò che è “sensi e percezione”, così il Mercato nel sistema sociale a 3D è il contenitore strutturale che racchiude in sé le funzioni di tutto ciò che è “circolazione delle merci e dei servizi” sul Territorio.
Così come il sistema cardiocircolatorio dell’uomo è il contenitore strutturale che racchiude in sé le funzioni di tutto ciò che è “respirazione e circolazione sanguigna”, così lo Stato nel sistema sociale a 3D è il contenitore strutturale che racchiude in sé le funzioni di tutto ciò che è “diritti e doveri” nella Comunità dei cittadini.
Così come il sistema metabolicomotorio dell’uomo è il contenitore strutturale che racchiude in sé le funzioni di tutto ciò che è “nutrizione e movimento”, così la Scuola nel sistema sociale a 3D è il contenitore strutturale che racchiude in sé le funzioni di tutto ciò che è “sviluppo di talenti e qualità” nelle Persone.
Vogliamo tutti un sistema sociale più umano, ma questo non è istituibile con le sole iniziative e gli ideali – es: lavoro per tutti, reddito di base, eliminazione delle disugualglianze, abolizione della Fornero, Ponte sullo stretto di Messina, Fertility day, Giornata per la contraccezione ecc. - perché la “strutturazione a 1D” del sistema boicotta in automatico qualsiasi azioni noi si voglia fare.
Pensiamo ad esempio i miliardi spesi per salvare le Banche “troppo grandi per fallire”: quei soldi hanno affossato le economie territoriali dei Paesi che le ospitavano, reso meno sicure le Comunità di quei Paesi stessi e portato maggiore precarietà alle Persone di quei medesimi Paesi.
Anche fossero state razionalmente valide, le azioni salva-banche, nessuna ragione ha la forza di modificare la “struttura” del sistema sociale. Viceversa è la forza della “struttura sociale” a modificare la ragione delle azioni, alterandola fino a rovesciarne gli effetti.
A chi pensa di aver capito tutto della strutturazione sociale, ma si dice e dice ad altri, che adesso non è il momento per strutturare a 3D il sistema perché prima si deve conquistare il potere o si devono fare mille cose più urgenti, va detto che per quanto urgente, intelligentissima e opportuna ogni iniziativa verrà trasformata, bene che vada, nel suo contrario.
Abbiamo già visto il milione di posti di lavoro del Presidente del Consiglio operaio e gli 80 euro del Presidente del Consiglio rottamatore. Iniziative urgenti, intelligentissime e opportune di cui non resta molto e... il sistema sociale permane disumano.
Un sistema sociale umano, oggi, è quello che prima si “struttura” a 3D e poi contribuisce al successo di quanto viene razionalmente ritenuto valido e attuato. Purtroppo gli analfabeti sociali di ritorno moderni non riescono a capirlo con facilità.
E chi non afferra la priorità obbligatoria della strutturazione a 3D del sistema sociale moderno su qualsiasi salvifica iniziativa (economica, politica, culturale) si comporta come colui che pretende di svuotare il mare con un vecchio secchiello color blu dal fondo bucato.
E a chi gli fa notare che il secchiello perde acqua e che alla fine non ne rimarrà attaccata neanche una goccia, costui dice che non è il momento ancora di prendere un secchiello nuovo è più urgente invece dipingere il secchiello di color giallo. Fatto ciò torna ad attingere nuova acqua dal mare, che perde durante il trasporto.
E se gli si fa ancora osservare che il risultato non è cambiato, perché il secchiello è rimasto bucato e l’acqua si è persa di nuovo, costui ancora dice che non è ancora il momento del secchiello nuovo perché prima bisogna dipingere il secchiello di rosso. Fatto ciò torna ad attingere acqua per dimostrarci che ha trovato la soluzione senza nessuna modifica strutturale, senza dover prima trovare un secchiello col fondo attaccato.
Serve invece “prima di tutto” strutturare a 3D il sistema sociale, serve la Società tridimensionale dei nuovi tempi.
Al mare, rappresentante la moderna questione sociale, servono ben tre secchielli separati e distinti: uno blu per tutto ciò che è Scuola, uno giallo per tutto ciò che è Stato, uno rosso per tutto ciò che è Mercato.
3 secchielli tutti nuovi al posto del vecchio usurato. Tutti con il fondo intatto, perché nulla si mescoli da sé.
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