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Rivitalizziamo i Partiti o li mettiamo in naftalina?


29/03/2021

di Andrea di Furia

Come la portaconteiner giapponese (lunga 400 metri) incagliata nel canale di Suez, così il pensiero sociale moderno (“lungo” più di 4 secoli) si è incagliato nella costante ripetizione del già visto: i Partiti e i loro programmi. Come la portaconteiner Ever Given nel canale, i Partiti sono incagliati in una storica strettoia per cui dire: “cosa faremo o faremmo” viene considerata addirittura la sostanza stessa della Politica.

Ciò che sconcerta è che il pensiero sociale dei Partiti, e dei commentatori, non considera il “contenitore” (la struttura) in cui i punti programmatici verrebbero, poi, riversati.

È un pensiero che si è incagliato nella strettoia della “chiacchiera litigiosa”, e la sostanza dei punti programmatici dei Partiti si scioglie in essa come il gelato che ci venisse servito direttamente sulla mano e non, ad esempio, in un cono o in un altro adeguato contenitore.

Senza il portagelato, senza per così dire il cono, ci si impatacca la mano e un’esperienza piacevole diventa come minimo un fastidio se non un vero e proprio danno, perché può anche macchiarti il vestito e le scarpe.

Quello che per la sostanza “gelato” è il cono (la struttura che la contiene), per la sostanza “punti programmatici dei Partiti” è la struttura del sistema sociale che la contiene: struttura data, da sempre, dalla prevalenza (!) di una sola delle tre dimensioni sociali sulle altre due.

Cosa antisociale di per sé: unala, come verrebbe saggiamente da dire in dialetto romanesco.

Struttura unidimensionale, dunque, che abbiamo caratterizzato con un’immagine-sintesi “elementale” che ha il pregio di coglierla nelle sue tre possibili varianti di Società solida a prevalenza culturale, Società liquida a prevalenza politica e Società gassosa a prevalenza economica.

Chiedersi quale di questi tre contenitori antisociali è il contenitore, la struttura del sistema che poi accoglierà i punti programmatici dei Partiti non è una semplice curiosità, bensì spiega moltissime cose e specialmente perché rimangono sempre “illusorie promesse elettorali” e mai si calano nella realtà concreta.

Senza chiederselo si resta incagliati a ripetere sempre la stessa sterile partitura: come le ultime vicissitudini in Italia ci stanno a dimostrare.

Vediamo prima un ragionamento sui Partiti, come dire, “senza portagelato”; poi un ragionamento con “portagelato.” La  prima argomentazione la traiamo dal Corriere della Sera del 27 marzo 2021:

Venanzio Postiglione: «Anche se i Partiti sono dati per morti da un secolo e hanno provato (provano) spesso a suicidarsi, si è capito che ha più senso riformarli profondamente che distruggerli. (…) L’esecutivo Draghi, con la coalizione larga al Governo, e la tregua di fatto in Parlamento, apre un’autostrada ai Partiti. Il salvinismo e l’anti-Salvini sono lontani…. iI PD sta ripartendo con Enrico Letta… Strada ancora più difficile per Giuseppe Conte… Tra desideri e paure potrebbe persino spuntare (addirittura) un programma».

Ecco che risiamo ai programmi di Partito, come fossero la panacèa di tutti i mali: anche del Covid-19!

Il vero tema sociale concreto non è tanto la speranza dei molti volenterosi Postiglione italiani - di un nuovo miracolistico programma di Partito, con i suoi tanti o pochi punti programmatici (112 pagine il manifesto laburista di Tony Blair nel 2005; 185 pagine la Grande coalizione della Merkel in Germania; 281 pagine, per il solito eccesso di zelo italiano, il centrosinistra del 2006) - quanto piuttosto se sono davvero i Partiti che provano a suicidarsi oppure è qualcos’altro che li uccide.


Alla Sociologia moderna, al pensiero sociale moderno e soprattutto al pensiero politico, che ne è solo una parte, manca una Lolita Lobosco che si fa questa domanda: "Sembra che i Partiti si suicidano, ma non potrebbe darsi che invece sia qualcos’altro a ucciderli?".

E questo qualcos’altro è proprio la struttura unidimensionale del sistema sociale che, essendo in realtà tridimensionale (culturale, politico ed economico), non può essere “interpretato” al meglio da una sola delle sue tre dimensioni.

Perciò il sistema tridimensionale diventa antisociale quando, ad esempio, nella forma unidimensionale di Società gassosa a predominio economico vuole intrepretarlo in base alle proprie qualità e funzioni: già Menenio Agrippa ,con il suo monologo, lo aveva chiarito alla Plebe romana in rivolta contro i Patrizi.

La caratterizzazione di Società solida, liquida e gassosa che è il fondamento su cui poggia qualsiasi cosa accada nel sociale umano contemporaneo (storico e geografico), può farci comprendere con maggior profondità, rispetto ai programmi, la caratteristica essenziale, ad esempio, dei vari Partiti.

La Società solida a predominio culturale si esprime nel Movimento5Stelle, paladino dei valori (es. onestà) nella Persona e del suo essere al di là si destra e sinistra; la Società liquida a predominio politico si esprime nel PD, paladino della giustizia nella Comunità e del suo essere riformista; la Società gassosa a predominio economico si esprime nella LEGA, paladina dei bisogni sul Territorio-ambiente e del suo essere conservatore.

L’essenza, però, dovrebbe trovare un proprio terreno favorevole per potersi sviluppare. Ma questo non è possibile, perché lo Stato (tutti gli Stati sovrani, non solo l’Italia) è un cassonetto dell’indifferenziata sociale in cui ogni istanza sociale si mischia e si contamina per cui, ad esempio:

  1. l’essenza originaria della LEGA viene contaminata anche dalle altre due dimensioni sociali, ad esempio dalla dimensione politica e diventa “sovranista”;
  2. l’essenza originaria del PD viene contaminata anche dalle altre due dimensioni sociali, ad esempio dalla dimensione economica e diventa “neoliberista”;
  3. l’essenza originaria del M5S viene contaminata anche dalle altre due dimensioni sociali, ad esempio dalla dimensione politica e diventa “populista”

Nell’intreccio di Economica, Politica e Cultura all’interno del contenitore dell’indifferenziata sociale Stato, intreccio che mescola tra loro e snatura le originarie radici dei Partiti, troviamo il loro Killer reale: chi davvero, oltre a corromperne la natura, impedisce la realizzazione dei vari programmi di Partito.

Ovvero li uccide la struttura unidimensionale malsana e antisociale del sistema attuale: soltanto dopo possiamo parlare consapevolmente di segretari di Partito maneggioni o inetti, di politici che rubano per il Partito, di politici venduti alla lobby internazionale dei vaccini ecc.


Perciò, senza avvedrsene, commette un errore di pensiero - anche se va colta l’intenzione positiva di ridare fiducia a chi è vittima delle misure sanitarie in corso e viene quotidianamente depresso dalla martellante e orchestrata comunicazione mainstream sull’andamento dell’epidemia Covid-19 - chi come il nostro commentatore afferma:

Venanzio Postiglione: «L’occasione è vicina, il voto d’autunno nelle città. Se esiste un termometro politico, è proprio la scelta dei Sindaci: mai come adesso. I centri storici amati da tutto il mondo sono deserti, i problemi si sono ingigantiti, la ripresa non arriverà in un giorno».

Domanda: il voto dei Sindaci cambierà l’unidimensionalità strutturale del nostro sistema sociale? Risposta: no!

Per cui siamo condannati a vivere in una discarica sociale a cielo aperto (nello Stato come cassonetto dell’indifferenziata sociale economica, politica e culturale) in cui i vari rifiuti sociali - e i giurassici Partiti sono uno di questi rifiuti  (come la burocrazia, la precarietà, le disuguaglianze sociali ecc.)) che si accumulano e si contaminano vicendevolmente – mescolandosi senza nessun controllo da parte dell’uomo intossicano la vita sociale… rendendola antisociale.

La strettoia in cui si è incagliato il pensiero sociale moderno è questa unidimensionalità del sistema sociale che impedisce alle tre dimensioni sociali di poter esprimersi al meglio. Occorre pensare, perciò, una diversa struttura sociale che sia “tridimensionale” e che metta a disposizione a ciascuna delle tre dimensioni (Cultura, politica ed Economia) un terreno funzionalmente adatto alle loro specifiche differenti caratteristiche.

Seve pertanto una triplice struttura contenitiva più funzionale al sistema attuale (non più una sola) per un sistema che aspiri ad essere concretamente “sociale”. Non sono nuovi folcloristici programmi di Partito ciò che serve “prima”, per un cambiamento effettivo della realtà sociale.

Serve “prima” istituire la Società calorica tridimensionale (che fa la raccolta differenziata dei rifiuti sociali economici, politici e culturali nei tre cassonetti dedicati Mercato, Stato e Scuola): questo è il primo vero passo che occorre fare per trovare una soluzione sana ai giurassici Partiti: ormai più dannosi che utili alla Società umana attuale, perché sul libro paga delle lobby economiche internazionali.

Solo l’istituzione della Società calorica tridimensionale a triplice contenitore strutturale dimensionale può decidere della loro sana rivitalizzazione o del loro storico e mesto “finire in naftalina”.

(riproduzione riservata)