Sua Divinità l'Inflazione
19/07/2021
di ANDREA DI FURIA
Nell’attuale era della Società umana gassosa – l’attuale sistema sociale in cui la dimensione economica predomina, schiavizzandole, sulle altre due – concettualmente risulta corretto puntare a rendere migliore l’organismo sociale a partire dall’Economia, più che dalla Politica o dalla Cultura.
L’ideale economico-finanziario di un Mercato in cui il denaro scorre a fiumi per il benessere di tutti ha sostituito quello politico-giuridico di uno Stato che opera in modo giusto verso tutti i propri sudditi (che a sua volta aveva sostituito l’ideale culturale-religioso della Chiesa medievale del Paradiso post-mortem).
Dal punto di vista del pensiero scientifico applicato al sociale un ideale vale l’altro. Se nella precedente Società umana liquida (in cui la dimensione politica predominava, schiavizzandole, sulle altre due) valeva in modo assoluto e determinante perseguire l’ideale della “giustizia sociale”, nella presente Società umana gassosa [che è entrata a gamba tesa nella vita di tutti senza una precedente adeguata preparazione culturale e politica] vale in modo assoluto e determinante perseguire l’ideale della “crescita economica continua”.
Dal punto di vista concettuale astratto questo non fa una grinza: più l’Economia cresce, più cresce il benessere e la ricchezza di tutti. Ma nella concreta realtà dei fatti?
Per far crescere l’Economia deve crescere la produzione di merci/servizi e le conseguenze reali sono tante:
- le Imprese hanno crescente bisogno di tecnologia che moltiplichi il lavoro umano, tecnologia che rilascia sostanze (anidride carbonica, polveri sottili ecc.) che impattano sulla vita e sul benessere del Pianeta;
- la produzione crescente di merci e i servizi ha bisogno di crescenti quote estrattive di materie prime, che impattano sulla capacità di reintegrazione delle stesse da parte del Pianeta;
- la circolazione di merci e servizi in continua crescita ha bisogno di una correlativa crescita continua del denaro che la rappresenti;
L’astrazione tecnologica, che invita alla meraviglia chiunque tra noi, nella realtà concreta dei fatti ha un impatto mostruoso: a livello planetario ce lo ricordano gli eventi climatici (l’ultimissimo in Germania e Belgio) in devastante crescita continua e a livello lavorativo la precarietà e la disoccupazione in aumento. Entrambe mettono a rischio la sopravvivenza di ogni individuo.
L’astrazione estrattiva delle materie prime, che diamo per scontata e inevitabile, come conseguenza registrata nella realtà concreta dei fatti dall’Impronta ecologica [la capacità del pianeta di rigenerare queste risorse, cessata nel 2020 ad agosto a livello mondiale e il 14 maggio in Italia] ci si presenta come una malattia autoimmune: come quelle forme di diabete che progressivamente “mangiano” la corporeità del malato, così il diabete della crescita continua sta “mangiando” il Pianeta, la nostra stessa base di vita.
L’astrazione monetaria poi (la crescita continua del denaro economico-finanziario per far circolare merci e servizi) è il tocco finale di un pensiero economico surreale come le città di De Chirico: mentre sul Pianeta Terra tutto “muore”, anche i Continenti, il denaro è l’unica cosa immortale, divina, che ci è rimasta.
Eppure, mentre tutti i bambini che hanno letto la favola di Pinocchio sanno che l’Albero degli zecchini d’oro [il denaro che produce denaro] è una truffa del Gatto e della Volpe, gli adulti umani contemporanei lo ignorano: alcuni per ignoranza vera o disattenzione, altri per indottrinamento o tornaconto personale.
Se iniziamo a ragionare sul denaro immortale ci accorgiamo che la menzogna che rappresenti la merce deperibile in circolazione (economica e finanziaria) ha come effetto fondamentale quello di produrre Inflazione.
Questo dell'inflazione, come tanti termini economici concettuali astratti, ha il merito di essere asettico: non disturba chi lo pensa. Se però lo arricchiamo delle immagini corrispondenti, allora crea problemi perché – rispetto alle politiche monetarie – l’inflazione corrisponde al danno dell’impronta ecologica rispetto alle materie prime e al danno del cambiamento climatico rispetto alla tecnologia.
Tutti e tre nuocciono gravemente alla nostra sopravvivenza sul Pianeta.
Inflazione vuol dire che il denaro muore (com’è logico che sia, se rappresenta le merci deperibili), ossia perde costantemente valore. Morte costante (come il procedere dell’età nell’uomo) che viene visualizzata, ad esempio, quando si dice che un lavoratore non arriva al 27 del mese: che ha già speso tutti i soldi del salario prima del giorno in cui un nuovo stipendio lo mette in condizione di sopravvivere.
Inflazione vuol dire perdita continua del potere d’acquisto del denaro. Se ieri con 1 euro comperavo un uovo, oggi lo compro con 2 euro. E’ cambiato l’uovo? No, è cambiato il potere d’acquisto del denaro: si è dimezzato. Se lo stipendio era 1000 e l’affitto mensile 700 ora quei mille sulla carta nella realtà valgono la metà, ma l’affitto resta 700. Che devo fare? Estrarre più denaro (=indebitarmi) perché con quello che ho non arrivo alla fine del mese.
Ma cosa succede se mi indebito? Che aumenta il denaro immortale in circolazione più velocemente delle merci che dovrebbe rappresentare e in più si accumula sul denaro immortale precedentemente emesso: vale a dire aumenta l’Inflazione, vale a dire che non arrivo al 15 del mese, vale a dire che devo ulteriormente indebitarmi.
Banche e Governi conoscono benissimo questa situazione: la lotta all’inflazione è uno dei comandamenti di entrambi. Però che cosa succede quando i Governi si indebitano? Che aumentano l’inflazione. E cosa succede quando le Banche emettono nuovo denaro in prestito? Che aumentano l’Inflazione.
E che effetto ha questo aumento dell’inflazione? Che tutto costa di più perché il denaro, immortale solo nella mente malata degli Economisti odierni, di fatto muore costantemente nella misconosciuta inflazione.
Come reagiscono i Governi, per tenere bassa l’inflazione:
- svalutando la propria moneta
- truccando il bilancio dello Stato per giustificare la propria solvibilità agli Azionisti delle Banche
Come reagiscono gli Azionisti delle Banche:
- promuovendo Politici e Tecnici al Governo dei vari Paesi che ignorino Sua Divinità Inflazione, facendo orecchie da mercante
- finanziando le Università per produrre Economisti accecati mentalmente dall’idolatria mortale (per il Pianeta intero, per le Comunità nazionali, per ogni singola Persona) della “crescita continua”.
Azionisti di Banche e Politici/Tecnici al Governo minimizzano l’immortalità del denaro, di cui essi stessi si servono e di cui ci serviamo tutti noi oggi: alimentando la continua perdita di potere d’acquisto del denaro e con ciò condannando alla sterilità tutte le loro politiche economiche verso la Scuola, lo Stato e il Mercato... ancor prima di poterle mettere in atto.
Varrebbe la pena, forse, di chiedere non semplicemente a un Giudice ma consapevolmente a tutti noi: “Tutto ciò, non è un effetto boomerang criminale”?
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