Un preoccupante parallelo tra progresso e società
18/12/2022
di Andrea di Furia
Sembra una proposizione matematica: al crescente progresso scientifico corrisponde un decrescente regresso sociale. Vale a dire che più la scienza ci sorprende con le sue mirabolanti conquiste, più vengono eliminate le conquiste della vita sociale.
Sembra un paradosso, questo parallelo, ma solo all’usuale pensiero sociale: superficiale e disattento.
Pensiamo agli anni del boom economico in Italia (fine 1950 ca.): i computer erano grandi come un appartamento, non c’erano i telefonini, i droni erano solo fantasie da scrittori di fantascienza; parallelamente la fiducia nel futuro degli Italiani (ma non solo) era straordinariamente diffusa.
Pensiamo ora l’attualità odierna: i PC sono portatili, i telefonini sono ormai una protesi indispensabile a tutte le età, i droni scaricano ordigni di morte come Babbo Natale i regali; parallelamente la fiducia nel futuro degli Italiani (ma non solo) è scomparsa.
Questo rapporto: più stupefacente tecnoscienza = meno socialità serena ha una sua causa specifica originaria nella struttura del sistema attuale: che in tutte e tre le dimensioni è violentemente antisociale.
Abbiamo più volte illustrato in cosa consista l’antisocialità del sistema (che si ha quando 1 delle tre dimensioni sociali conquista il predominio sulle altre due) e quello che logicamente ne deriva è che tutto ciò che avviene nel sistema (di economico, di politico, di culturale) non può che diventare “antisociale”.
Chiediamoci: un albero velenoso può dare forse frutti commestibili?
Pensiamo ad esempio a quando la Politica domina l'Economia e la Cultura, ossia è antisociale perché vampirizza le forze di queste altre due dimensioni: soggiogate per dare energia solo ad obiettivi politici.
Ora la Politica è l’arte di provvedere alla vita sociale della Comunità: i rapporti tra uomo e donna, tra Cittadino e Cittadina, i diritti e i doveri reciproci, l’uguaglianza tra tutti e l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, il rapporto di servizio delle Istituzioni nei confronti degli amministrati.
In una parola: il “bene comune”. Che è un qualcosa di eminentemente “sociale”, ma che diviene sùbito antisociale (essendo la struttura del sistema antisociale): diviene “potere elitario” suggestivo e violento.
Vediamo, dal miracolo italiano ad oggi, che più il pensiero scientifico progredisce meno si realizza il “bene comune… e più si realizza il “potere suggestivo e violento delle Elite”.
Pensiamo ai programmi televisivi:
- all’epoca del boom economico (con meno realizzazioni scientifiche di oggi) duravano poche ore, il secondo canale RAI nasce a fine 1961, pochi avevano la TV in casa e la pubblicità a fine programma era limitata in contenitori appositi come Carosello;
- ai tempi nostri (con più realizzazioni scientifiche di allora) durano H24, i canali sono centinaia, quasi tutti hanno la smart TV in casa e la pubblicità è illimitata: ormai sono i programmi a interrompere la pubblicità (non più viceversa).
La scienza in sé è neutra, non pende né dal lato del bene, né dal lato del male… cosa fa sì che invece penda dal lato del male? E’ la struttura antisociale, UNIdimensionale parassitaria, che rende antisociale anche la scienza.
Pensiamo alla TV, che dovrebbe essere uno strumento per il “bene comune”, mentre è diventata uno strumento per il bene delle Elite che si fanno pubblicità progresso (le Aziende dei propri prodotti, i Governi degli orientamenti sovranazionali cui si sottomettono in separata sede, i Partiti delle proprie poltrone).
Al crescere del progresso scientifico-informatico, ad esempio, nato per liberare l’uomo dalla schiavitù del lavoro ha corrisposto invece il decrescere della libertà di azione delle Persone: basta solo pensare alla burocrazia degli anni del boom economico e alla burocrazia odierna; oppure alle zero password di quegli anni alle decine di password di oggi; dal nessun pass al green pass per lavorare o spostarsi.
Ma è in calo vertiginoso anche la libertà di pensiero: è esemplare ciò che è successo durante la pandemia.
Quando mai si è visto l’intero panorama dei media mainstream fare pubblicità a se stessi come portatori della verità assoluta nella lotta alle fake news. Riflettiamo ora che sono proprio questi Media che ci hanno assicurato, all’inizio e senza averne nessuna prova, che i vaccini anti Cov-Sars-2 erano supersicuri e supertestati.
Questa è la madre di tutte le fake news: visto che Janine Small, esponente di primo piano della Pfizer, al Parlamento Europeo ha sinceramente detto poche settimane fa che “noi seguivamo la velocità della scienza”. Dunque, non la “verità della scienza”, e perciò non hanno testato i miracolosi rimedi messi in commercio: secondo la nuova la scienza del n’do cojo cojo, basta che mi paghino.
Libertà di pensiero che non c’è già più, secondo un modello suggestivo autoritario ormai impostosi in tutte le questioni politiche, civili e militari, e che è questo: si stabilisce una "verità" condivisa contro cui non è ammessa contestazione.
Ora, in un sistema antisociale in cui una dimensione domina le altre due chi stabilisce la verità da condividere? Il gruppo elitario al potere nella dimensione dominante, appunto:
- se domina la dimensione Cultura (Afghanistan) sono le Elite culturali: lì vediamo bene la violenza antisociale sulle donne;
- se domina la dimensione Politica (Russia/Cina) sono le Elite Politiche: lì vediamo bene la volenza antisociale sugli oppositori;
- se domina la dimensione Economia (USA/UE) sono le Elite economiche: lì vediamo bene la violenza antisociale delle guerre commerciali.
Su questo non ci piove, l'osserviamo quotidianamente. Ebbene, l’antisocialità strutturale del sistema UNIdimensionale parassitario tenderà, secondo voi, a orientare la verità da condividere verso il sociale “bene comune”? oppure verso l’antisociale “difesa ad oltranza degli interessi dei gruppi elitari al potere”?
Ecco che (in un sistema che vira al disvalore antisociale) parlare di valori, di libertà e compagnia cantando diventa, davvero, una fake news protetta solo dalla martellante pubblicità progresso di chi è al potere.
La soluzione logica, perciò, non è in mano al progresso scientifico e neppure alla pubblicità progresso governativa, né serve mettere al potere Tizia o Caio o Sempronio.
Invero, serve strutturare diversamente il sistema sociale: la sua architettura strutturale da UNIdimensionale parassitaria delle altre due dimensioni deve diventare TRIdimensionale sinergica e armonizzatrice di tutte e tre le dimensioni sociali.
L’immagine-sintesi che può orientare la nostra azione sociale in Italia è visualizzare il sistema antisociale attuale come una discarica indifferenziata a cielo aperto di rifiuti sociali economici, politici e culturali.
Rispetto a questa sua tossicità antisociale c’è solo una soluzione, che è la stessa che abbiamo ormai capito essere l’unica percorribile per i rifiuti urbani: vale a dire fare la raccolta differenziata di tali rifiuti sociali economici, politici e culturali.
Per tornare a orientare in senso sociale vero il progresso scientifico, infatti, serve un equivalente progresso strutturale sociale altrimenti, lo stiamo vedendo ogni giorno che passa con maggiore chiarezza e disillusione, possiamo dimenticarci non solo della libertà personale, ma anche dell’uguaglianza nella nostra comunità nazionale e della fraternità sul territorio-ambiente planetario.
Per molti secoli a venire.
(riproduzione riservata)